All'ex Polveriera le ultime «esplosioni»

Tutto secondo i piani, anzi meglio. I lavori di brillamento degli ordigni presenti nell'ex Polveriera di Mompiano dovevano concludersi venerdì prossimo ed invece tutta l'area sarà bonificata già da oggi pomeriggio. «Le operazioni, iniziate lo scorso 21 giugno, si sono svolte nel migliore dei modi, senza nessun intoppo: abbiamo così potuto procedere a ritmo serrato».
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Tutto secondo i piani, anzi meglio. I lavori di brillamento degli ordigni presenti nell'ex Polveriera di Mompiano dovevano concludersi venerdì prossimo ed invece tutta l'area sarà bonificata già da oggi pomeriggio. «Le operazioni, iniziate lo scorso 21 giugno, si sono svolte nel migliore dei modi, senza nessun intoppo: abbiamo così potuto procedere a ritmo serrato anticipando di qualche giorno la data del termine» spiega il capitano Pier Luigi Longo del X Genio Guastatori di Cremona.

Ora l'area potrà tornare di proprietà del Comune di Brescia che dovrà decidere cosa farne. L'ex deposito Munizioni di Valpersane fu infatti acquistato dall'Amministrazione cittadina dal Ministero della difesa, d'intesa con l'Agenzia del Demanio, nella partita che comprendeva anche Campo Marte, la Caserma Gnutti di via Crispi e la ex Colombaia di via Diaz. Ma c'era il «problema» della bonifica: non certo uno scherzo. Tutti gli ordigni risalgono alla Seconda guerra mondiale. Ad essere bonificata non è stata soltanto l'area recintata prettamente dell'ex Polveriera, ma anche la zona attorno alla palazzina dell'ex Corpo di guardia, negli anni '40 ci fu infatti un'esplosione nel deposito e munizioni volarono letteralmente ovunque. Per tutto il periodo necessario alle delicate operazioni la Prefettura di Brescia ha deciso la chiusura totale della Valle di Mompiano nella zona circostante il deposito, per tutto questo periodo non è stato quindi possibile frequentare la zona solitamente meta di gite.

In queste ultime quattro settimane sono «brillati» 830 ordigni, al ritmo di cinquanta al giorno, a completamento dell'operazione di bonifica iniziata lo scorso anno che ha già visto la neutralizzazione di diverse bombe, tra cui una d'aereo dal peso di 500 libbre.
Il gruppo incaricato dei lavori è stato costituito nell'Ufficio protezione civile in Prefettura, con i rappresentanti della Provincia, della Loggia, dell'Esercito (V Reparto Infrastrutture di Padova e X Reggimento Guastatori di Cremona) dalle Forze dell'ordine, dai Vigili del fuoco e dal 118. L'area di sicurezza per l'esecuzione delle operazioni è stata costituita da un raggio di 150 metri rispetto ai «fornelli» che sono stati realizzati per ogni singola operazione di brillamento. Le operazioni sono state coordinate dalla Prefettura e sul luogo delle operazioni c'era sempre presente un gruppo del 118 e dei Vigili del fuoco.

Come detto, quanto prima l'area tornerà nella disponibilità del Comune di Brescia, che dovrà decidere cosa farne. L'idea di Vilardi è quella di realizzare una «progettazione partecipata» attraverso, appunto, manifestazioni d'interesse, concorso d'idee, insomma: «Per decidere il futuro di quest'area voglio coinvolgere anche le associazioni, le scuole, le circoscrizioni, i cittadini». Come già ci aveva detto, Vilardi conferma che sul fronte dei proponenti nessuno parte privilegiato, nessuna associazione può vantare una prelazione su altre, tutte le idee e le proposte avranno pari trattamento. «Sceglieremo quella, o quelle, che saprà meglio valorizzare l'area ed i bisogni, e le richieste, dei cittadini».
 

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