«Non è una classifica, ma un’indicazione reale»

Elio Montanari è il ricercatore che ha messo a punto il percorso che ha portato al Rapporto sulla qualità della vita.
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Elio Montanari è il ricercatore che ha messo a punto il percorso che ha portato al Rapporto sulla qualità della vita.

Che cosa significa misurare la qualità della vita?
I modelli teorici che tentano di spiegare che cosa significa misurare la qualità della vita hanno sviluppato una molteplicità di definizioni. Si potrebbe dire che le definizioni sono tante quanti i ricercatori. Per dirla con semplicità mi limiterei alla considerazione di una serie di indicatori oggettivi, che concorrono a definire la qualità delle condizioni di vita delle persone. È un’operazione pragmatica, che guarda ad un ampio spettro di fattori. Sapendo, fin dall’inizio, che misurare il benessere, con indicatori oggettivi lascia inesplorato il campo, fondamentale, della soggettività, la soddisfazione personale delle proprie condizioni di vita.

Come sono stati scelti i sette ambiti tematici?
Abbiamo pensato all’insieme delle dimensioni che concorrono a determinare la qualità della vita in ambito locale, facendo tesoro delle esperienze consolidate nel nostro Paese. Da qui la scelta di considerare una pluralità di fattori: dall’ambiente all’economia e il lavoro, dai servizi al tempo libero e alla socialità, dal tenore di vita alla sicurezza, con un riferimento obbligato alle caratteristiche della popolazione. Certamente abbiamo dovuto fare delle scelte, condizionate dalla disponibilità di informazioni a livello comunale, che hanno limitato l’osservazione di aspetti fondanti come il diritto alla salute e i livelli di istruzione.

Qual è l’attendibilità di una ricerca sulla qualità della vita?
Dipende da come noi consideriamo il valore dei risultati. Se noi avessimo la presunzione di dare i voti ai comuni - o alle loro amministrazioni - e, magari, di fare una classifica del luogo più vivibile della provincia, dovrei dirti che non è molta. Ma l’attendibilità è rilevante se, invece, come credo, con un approccio corretto, consideriamo i dati che emergono per quello che sono, cioè degli indicatori, capaci di evidenziare, con tutte le cautele del caso, punti di forza e criticità dei territori.

Come può aiutare a pensare il futuro?
Conoscere la realtà in cui si opera, confrontandola con quella di altri territori ha un valore in sé. Viviamo in un mondo complesso dove ogni scelta di chi governa il territorio si ripercuote su più aspetti della condizione di vita delle persone.

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