Minacce di morte, la molla per dire «basta»

Valentina, nome di fantasia, ha raccontato la sua storia di vittima di stalking durante l’incontro al sesto piano della Questura
In corteo contro la violenza
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«La mia giornata tipo era fatta di pedinamenti ad ogni ora, pietre nelle finestre, ruote della macchina tagliate. Magari entrava nel mio cortile di casa e mi rubava i vestiti stesi, mi lasciava pupazzi sulle porte». Sono i contorni dell’ incubo durato sei mesi e vissuto da una 37enne, che poi ha chiesto aiuto alla polizia.

A farle trovare finalmente il coraggio di reagire «una lettera con delle minacce di morte, fatta con i ritagli di giornale».

Valentina, nome di fantasia, ha raccontato la sua storia di vittima di stalking durante l’incontro al sesto piano della Questura «La polizia a difesa delle donne», voluto dai vertici di via Botticelli per sensibilizzare ed informare più donne possibile su questo tema, cui hanno partecipato numerose associazioni ed amministratrici.

Meglio di numeri e statistiche, di raccomandazioni e consigli valgono le testimonianze dirette delle vittime e degli agenti che ogni giorni conducono le indagini. Ma, certo, anche i numeri sono importanti per inquadrare la violenza di genere nel Bresciano: nel 2014 i procedimenti amministrativi avviati dalla Questura sono ad oggi 117; le denunce/querele presentate sono in calo: 315 nel 2013, 200 nel 2014; aumentano, però, gli ammonimenti del questore: 33 nel 2013, già 55 quest’anno.

«È uno strumento molto efficace - ha spiegato il commissario capo della Questura di Brescia, Anna De Sena -. Si consideri che oltre il doppio delle istanze di ammonimento viene interrotto con il semplice avvio del procedimento amministrativo per l’adozione del provvedimento stesso». Per dire basta alle violenze un centinaio di donne che ieri hanno sfilato in corteo per le vie della città, da piazza Garibaldi per arrivare fino in piazza Loggia.

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