Marco Garatti: a testa alta, perchè innocenti

Hanno confessato di avere avuto paura ma di avere sempre avuto la speranza di uscire dal carcere a testa alta perchè innocenti. I tre operatori di Emergency hanno anche voluto raccontare che nei nove giorni trascorsi in cella hanno trovato anche molta umanità. «Anche nei posti peggiori - ha raccontato il chirurgo bresciano Marco Garatti - puoi trovare una grande umanità».
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Hanno avuto paura, ma anche la speranza di uscire dal carcere a testa alta perchè innocenti. I tre operatori di Emergency hanno anche voluto raccontare che nei nove giorni trascorsi in cella hanno trovato anche molta umanità.  «Anche nei posti peggiori - ha raccontato il chirurgo bresciano Marco Garatti - puoi trovare una grande umanità».

Garatti, nella conferenza stampa di venerdì mattina a Milano -  ha parlato del pensiero fisso dei nove giorni di detenzione: «Pensavo che sarei potuto anche non uscire ma nello stesso tempo mi dicevo che sarei uscito con i miei compagni dopo un’ora. In carcere ci hanno anche chiesto se volevamo un legale perchè dopo 72 ore di fermo la legge afghana lo prevede. Noi abbiamo detto di sì ma non abbiamo mai visto alcun legale».

Marco Garatti si è detto addolorato per ciò che ha letto in questi giorni una volta giunto in Italia.  «Sto cercando di leggere con molta calma - ha detto - ciò che è stato scritto in questi giorni perchè fa più male dell’ essere stato in carcere. Su di noi sono state scritte cose infamanti. Il giorno del mio compleanno ho visto i due ambasciatori che hanno chiesto a me, ma anche ai miei compagni, cosa chiedevo. A loro ho detto che volevo uscire a testa alta. Così è stato perchè non volevamo uscire spinti dalla diplomazia. Poi ho scoperto che si è cercato di buttare addosso fango a noi e ad Emergency. Per questo, per quanto mi riguarda, chi è responsabile pagherà».

Garatti ha quindi spiegato di aver avuto paura in tutti i nove giorni della detenzione.  «Siamo stati accusati - ha spiegato - di aver saputo che nel nostro ospedale erano entrate delle armi e che noi sapevamo di questa cosa perchè eravamo in contatto con i talebani. L’accusa si basava su dati di fatto nulli e risibili». Garatti ha quindi spiegato di non sapere o comunque di non essersi ancora dato una spiegazione su chi possa avere organizzato il complotto contro Emergency: «Siamo stati liberati e di questo siamo orgogliosi e fieri per noi e per tutta Emergency».

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