Le richieste degli immigrati in Prefettura e in Loggia. Nel pomeriggio si decide sul presidio

Le richieste degli immigrati che protestano per la mancata concessione dei permessi di soggiorno sono approdate in Prefettura e poi in Consiglio comunale. In chiusura della seduta, la conferenza dei capigruppo ha approvato un documento nel quale viene espresso "un invito al Governo per un chiarimento nel merito di una situazione che perdura ormai da tempo e risulta critica, in particolar modo sotto il profilo sociale”. Oggi pomeriggio è attesa la decisione sull'eventuale conclusione del presidio in piazza Paolo VI.
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“I capigruppo del Consiglio Comunale di Brescia, pur stigmatizzando le modalità della protesta, a seguito di un incontro con una delegazione di immigrati in cui sono state esposte le problematiche inerenti la revoca dei rigetti delle domande di regolarizzazione, preso atto delle recenti pronunce giurisdizionali, esprimono un invito al Governo per un chiarimento nel merito di una situazione che perdura ormai da tempo e risulta critica, in particolar modo sotto il profilo sociale”.

Questo il testo del documento approvato all’una di notte dalla conferenza dei capigruppo del Consiglio comunale della Loggia appositamente convocata dopo il termine della seduta-fiume del Consiglio stesso dalla presidente Simona Bordonali. Capigruppo che nel corso dell’interruzione dei lavori consiliari, nella prima serata, avevano ricevuto immigrati, sindacalisti e rappresentanti dell’associazione Diritti per tutti sul tema, dopo che dall’incontro col prefetto era emerso che solo il ricorso al Tar può essere la soluzione formalmente percorribile dagli immigrati le cui pratiche di regolarizzazione nell’ambito della sanatoria per colf e badanti sono state respinte (nel Bresciano 698 delle oltre 11mila esaminate).

“Si tratta di un riconoscimento della situazione attuale. Abbiamo colto quello che ci è stato indicato dalla delegazione. Quindi, tutti i capigruppo sono arrivati ad un documento condiviso, che verrà ovviamente inviato al Governo, in cui tutti prendono atto di questa situazione”. Così ha commentato subito dopo l’approvazione il presidente del Consiglio Comunale, Simona Bordonali ai microfoni di Teletutto.

Il documento è stato immediatamente portato agli immigrati in protesta sulle scale del Duomo, dove nel frattempo, rimasti in circa una ventina, si erano preparati a trascorrere la terza nottata, con sacchi a pelo e giacigli di fortuna.

A darne lettura è stato uno degli avvocati dell’associazione Diritti per tutti, Manlio Vicini, che ha colto come un segnale positivo il documento approvato dalla conferenza dei capigruppo in Loggia: “Se un giudizio complessivo potrà essere dato solo martedì, ndr), dal momento che, data l’ora tarda sono rimasti in pochi mentre sono molte persone che stanno condividendo questa protesta e sono coinvolte in prima persona da questa problematica, considero soprattutto simbolicamente importante questa espressione del Consiglio Comunale di Brescia attraverso la conferenza dei capigruppo che sollecita il Governo a dare dei chiarimenti su questa vicenda, che tengano conto degli ultimi pronunciamenti giurisdizionale – come si legge – che sono poi le sentenze della Corte di Giustizia europea e del Consiglio di Stato di cui chiediamo venga data applicazione. Quindi credo sia un segnale importante e che sia la prima risposta della politica cittadina tutta insieme e credo che questo vada valutato positivamente. Visto che si tratta di diritti delle persone, devono essere loro a decidere e lo faranno martedì: ma credo ci siano le condizioni perché la protesta possa essere sospesa in attesa di risposte dalle autorità centrali di Roma”.

Gli immigrati quindi hanno deciso di proseguire per la nottata la protesta sui gradini del Duomo rinviando alla luce del giorno la decisione sulla sospensione del presidio, che pare tuttavia possibile. La decisione è attesa nel tardo pomeriggio.

In precedenza, c'era stato l'incontro con il prefetto di una delegazione (composta tra gli altri da rappresentanti sindacali, padre Toffari, avvocati dell'associazione "Diritti per tutti" e da don Adriano Bianchi); il prefetto ha detto che la sentenza Consiglio di Stato non è retroattiva per le pratiche già definite, per le quali la possibile soluzione è il ricorso al Tar: se da questo dovesse arrivare una sospensiva, la prefettura si atterrà al provvedimento.

Una delegazione, infatti, ha poi raggiunto Palazzo Loggia - dove la seduta del Consiglio Comunale era appena stato sospesa - e ha incontrato alcuni consiglieri di maggioranza e minoranza e assessori, ai quali padre Toffari ha chiesto se la questione potesse essere affrontata in Consiglio. La presidente, Simona Bordonali, ha detto che sarebbe stata valutata la possibilità di anticipare la conferenza dei capigruppo alla ripresa della seduta, in programma alle 20.30. Così è accaduto; la delegazione - della quale facevano parte, tra gli altri, padre Toffari, i segretari della Cgil Galletti, della Cisl Torri e della Uil Merigo, alcuni rappresentanti degli immigrati e dell'associazione "Diritti per tutti" - è entrata attorno alle 20.45 e ha chiesto che il Consiglio comunale si impegni a intercedere presso il ministro dell'Interno affinchè venga risolta la situazione alla luce nel più breve tempo possibile, alla luce dei recenti pronunciamenti.

La riunione della delegazione si è conclusa verso le 21. Quindi sono ripresi i lavori del Consiglio comunale, in chiusura dei quali c'è stata la nuova riunione dei capigruppo della quale abbiamo già detto.

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