La salva dall'aggressione: «Non chiamatemi eroe»

Parla il tassista che giovedì sera ha salvato da una violenza una donna aggredita in via Milano
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«Ho fatto solo quello che avrebbe fatto chiunque». Sottotilo: «Non chiamatelo eroe».
 
Il tassista che ha sventato l’aggressione in via Milano si limita a dire che «è una cosa che andava fatta», nulla più.
Lui, giovedì sera, era al volante del suo taxi, fermo nella piazzola poco distante dal cimitero Vantiniano di Brescia. Le nove della sera sono passate da una manciata di minuti quando sente delle urla.
«Ho visto un uomo che cercava di violentare una donna, ho iniziato a gridare e ho subito chiamato il 113. Lui però non si fermava - racconta - e allora ho acceso l’auto e mi sono avvicinato. Gli ho puntato i fari contro: non subito, ma dopo qualche secondo ha smesso di picchiare quella donna, si è rivestito ed è scappato per qualche metro».
 
Assicuratosi che la donna stesse bene, il tassista ha seguito con l’auto l’aggressore. Barcollante, ha raggiunto la vicina sede degli uffici della Provincia, nascondendosi tra le vetture parcheggiate. «Sono rimasto ad aspettare l’attivo della Polizia - continua il tassista -, quando è arrivata la Volante gli ho indicato il punto in cui si era nascosto».
 
L’aggressore, ubriaco, è stato arrestato. La donna, seduta su una panchina, è stata medicata. «Aveva il viso graffiato e tumeffato», conclude il tassista.

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