Inaugurata la Brebemi, l'A35 è finalmente realtà

Brebemi è da oggi ufficialmente patrimonio delle infrastrutture italiane
Habemus Brebemi: inaugurata la A35
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Il nastro è tagliato, ora non resta che percorrerla. Tangent free, come l’ha definita il presidente Francesco Bettoni, ma anche oil free e tutor free (visto che mancano ancora aree di servizio e tutor), Brebemi è da oggi ufficialmente patrimonio delle infrastrutture italiane.

Alle 12 è avvenuto il taglio del nastro della A35. Non in provincia di Brescia, dove l’arteria ha inizio (barriera di ingresso a Castrezzato) e si può raggiungere da uno svincolo sulla Sp19, a Travagliato, e con una bretella della Tangenziale Sud in territorio di Roncadelle. Non a Milano, dove l’autostrada arriva (agli occhi di noi bresciani) alla barriera di Liscate per connettersi alla tangenziale esterna milanese, la Tem (32 km che raccorderanno A4 e A1, per ora ce ne sono solo sette chilometri che conducono sulla Rivoltana o sulla Cassanese).

L’inaugurazione è avvenuta in provincia di Bergamo, a Fara Olivana, nel Centro di Manutenzione e Controllo della direttissima. Assieme a Bettoni c’era il presidente del consiglio Matteo Renzi, a cui i familiari di Pietro Raccagni hanno rivolto un appello chiedendo giustizia, affiancato dai ministri Maurizio Lupi e Maurizio Martina e, tra le altre autorità, dal Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni Renzi.

«Questa autostrada dispone di una dotazione tecnologica conforme ai più elevati standard di sicurezza europei - ha detto Bettoni nel discorso inaugurale -. Inoltre, migliora la qualità della vita riducendo del 60 per cento il traffico pesante sulla viabilità locale, farà registrare 6,8 milioni di ore in meno perse in coda e minore emissioni di CO2». E, rivolgendosi a Renzi, ha aggiunto: «Presidente, lo dico con orgoglio, è la prima grande opera tangent free», rivendicando la pulizia nella gestione degli appalti.
La risposta del premier non si è fatta attendere: «Non è la prima opera pubblica libera da tangenti, riconosciamocelo, sennò siamo dei fustigatori. Questa è una strada che è già maggiorenne, potrebbe già votare, però nella sua storia ci sono stati cinque anni di lavori e 13 di burocrazia: qualcosa non torna».

La Brebemi, A35 Direttissima Brescia-Bergamo-Milano, è lunga 62 chilometri. Oltre agli ingressi di Castrezzato e Liscate, ci sono sei caselli (Chiari ovest, Calcio, Fara Olivana-Romano, Bariano, Caravaggio, Treviglio). È costata complessivamente 2,3 miliardi, in project financing. I soci azionisti hanno versato 520 milioni, il resto è stato reperito presso un pool di finanziatori fra cui la Cassa Depositi e Prestiti e la Banca Internazionale per gli Investimenti (Bei). Nel costo anche alcune opere di viabilità locale di connessione e compensazione.

La società di progetto BreBeMi è partecipata all’86,82% da Autostrade Lombarde, a sua volta proprietaria del 27,96% di Autostrade Bergamasche e dell’8% di Tem il suddivisa in un lungo elenco di soci. Vale a dire: Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova; Autostrade CentroPadane; Milano Serravalle - Milano Tangenziali; A2A; A.B.M.; Associazione Industriale Bresciana; Confindustria Bergamo; Assolombarda; Camera di Commercio Bergamo; Camera di Commercio Brescia; Camera di Commercio Cremona; Camera di Commercio Milano; Parcam; Provincia di Bergamo; Provincia di Brescia; Provincia di Cremona; Provincia di Milano; Comune di Brescia; Comune di Caravaggio; Comune di Travagliato; Comune di Treviglio; Intesa Sanpaolo; Cassa Rurale - Banca di Credito Cooperativo di Treviglio; Credito Bergamasco; Unione di Banche Italiane; Banco di Brescia.

Alcune questioni ancora aperte. Nessuna delle quattro aree di servizio (Chiari est ed ovest, Caravaggio est ed ovest) sono in funzione. I bandi pubblici sono andati deserti. Sono in corso trattative private: per ora niente carburante o caffè sulla A35.
Altro tema: l’indennizzo agli agricoltori espropriati. Secondo Coldiretti, la maggior parte delle trecento aziende interessate ha già ricevuto gli acconti, ma manca ancora il saldo. A fine mese dovrebbe esserci un incontro risolutivo fra le associazioni di categoria e gli assessori regionali alle Infrastrutture (Cavalli) e all’Agricoltura (Gianni Fava). Preoccupano gli espropri Brebemi, ma soprattutto quelli legati alla Teem (Tangenziale est esterna Milano), molto più in arretrato.

In sospeso anche la richiesta che la società Brebemi ha fatto al Governo per poter accedere ai benefici fiscali previsti da una legge sulle grandi opere. Una partita da 500 milioni che si gioca sul tavolo del Ministero dell’Economia.

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