In Stazione e sotto i Portici al palo... le bici al palo

In centro e in Stazione sono al palo... le bici al palo. Lo dicono i cartelli - ideati ad hoc, mutuando forma al divieto di sosta e colori a quello di transito - comparsi a esplicitare il divieto di «permanenza e deposito dei velocipedi» su piazzale Stazione, via Togni, viale Stazione, piazza Repubblica, via L. Gambara, via Foppa, vicolo Stazione, via Solferino, nonché sotto i portici X Giornate e in corso Zanardelli.
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In centro e in Stazione sono al palo... le bici al palo. Lo dicono i cartelli - ideati ad hoc, mutuando forma al divieto di sosta e colori a quello di transito - comparsi a esplicitare il divieto di «permanenza e deposito dei velocipedi» su piazzale Stazione, via Togni, viale Stazione, piazza Repubblica, via L. Gambara, via Foppa, vicolo Stazione, via Solferino, nonché sotto i portici X Giornate e in corso Zanardelli.

Vie in cui «è altresì vietato legare le bici, con qualsiasi mezzo, a pali di illuminazione o elementi d’arredo». Così recita l’ordinanza comunale del 30 marzo che fa seguito al Regolamento di Polizia urbana, dove però le bici erano nel mirino, a vantaggio di «ordine e decoro», solo se recavano intralcio alla circolazione. Da venerdì invece - il divieto scatta dopo 48 ore dall’arrivo dei cartelli - sulle bici in «off side» la Polizia locale apporrà biglietti d’avviso. Dopo 24 ore, ecco rimozione e sanzione: da 25 a 500 euro, da saldare al ritiro della bici.

La lotta insomma è ai mezzi abbandonati, ai relitti a due ruote. Ma il divieto nostrano rischia di scoraggiare un po’ chi sta pensando di iniziare a pedalare in un’ottica di sostenibilità, cui pure guarda il recente piano della mobilità ciclabile della stessa Loggia.

Mercoledì, in Stazione alle 15 (non ora di punta) si contavano 176 bici in sosta e 150 stalli gratuiti. Anche tolti i relitti, difficile trovar spazio per tutti, al netto di una pur piccola spesa - da 1 euro al dì a 10 al mese - per accedere alla pensilina di Sintesi che offre 570 posti (200 in uso in media). E alla pigrizia, si sa, basta poco per spuntarla.

In ogni caso, tanto per guardare all’Europa, difficile immaginare un’ordinanza simile nella iper-ciclistica Amsterdam dove ponti, alberi, grate, pali e ringhiere, sono tappezzati di bici. E neppure il turismo pare risentirne. g. gal.

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