Idv, Di Pietro: «Legge sui magistrati in politica»

Di Pietro è intervenuto alla presentazione dei candidati alla regione Lombardia con l’Italia dei Valori per Ambrosoli.
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«Ci sono in Parlamento diversi magistrati che hanno scelto di dimettersi ed altri no. Io ritengo che manchi una legge, che va fatta». Lo ha detto Antonio Di Pietro intervenuto a Brescia alla presentazione dei candidati alla regione Lombardia con l’Italia dei Valori per Ambrosoli e al Parlamento con Rivoluzione civile di Ingroia.

 «Per quanto riguarda il mio punto di vista - ha chiarito Di Pietro - ci si dimette una volta che si sceglie di fare il giocatore e non si può tornare a fare l’arbitro. Noi dell’Italia dei valori vogliamo un grosso risultato di Rivoluzione civile, affinchè Ingroia possa definitivamente immergersi come ho fatto io, come ha fatto De Magistris, nell’attività politica».

«L’anomalia all’italiana - ha detto a margine Di Pietro, rispondendo ad Alfano che oggi a
Palermo ha dichiarato che "solo in Italia tre magistrati inquirenti hanno fondato un partito" - è che in parlamento ci vadano i delinquenti, non che ci vadano i magistrati. È bene che in parlamento ci possano andare delle persone che hanno esperienza, una professionalità, e nel loro campo possano indicare qual è la strada. Se ci va un esperto di medicina, un preside, un insegnante, un giornalista o un imprenditore è bene che porti la propria esperienza. Ma che finora si siano portate in parlamento le esperienze addirittura del mafioso, dell’evasore fiscale, del falsificatore di bilancio, del corrotto e del corruttore non mi sembra bello.

Quindi - ha concluso Di Pietro - meglio un magistrato in Parlamento che un
delinquente».

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