I legali di Bossetti pronti al ricorso in Cassazione

Gli avvocati: «Il provvedimento del Tribunale di Brescia contiene degli elementi che ci fanno ritenere che sia il caso di ricorrere»
Bossetti: ricorso in Cassazione
AA
Sono pronti a ricorrere in Cassazione gli avvocati di Massimo Giuseppe Bossetti, il 43enne di Mapello arrestato il 16 giugno con l’accusa di avere ucciso Yara Gambirasio. Da allora si trova in carcere e le richieste di scarcerazione presentate prima a Bergamo e poi a Brescia, sono state entrambe bocciate. Ragioni che non bastano a Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti, i difensori di Bossetti, per demordere.
 
«Stiamo valutando il ricorso in Cassazione, il provvedimento del Tribunale di Brescia contiene degli elementi che ci fanno ritenere che sia il caso di ricorrere». 
 
Il riferimento, ad esempio, è alla centralità nel quadro accusatorio della relazione dei Ris sul Dna trovato sul corpo della tredicenne. «Il Riesame chiarisce che si tratta dell’unico grande indizio esistente e mette in secondo piano gli altri. Noi contestiamo quella relazione e il modo in cui quell’indizio è stato raccolto».
 
Nell’ordinanza i giudici sottolineano che «un eventuale problema» di irripetibilità di accertamenti tecnici «per distruzione dei reperti» non sia «rilevante» in fase cautelare, ma «potrà essere fatto valere solo nell’eventuale fase dibattimentale». 
 
Salvagni si dice convinto del fatto che Bossetti non possa rimanere in carcere sulla base «di un solo indizio»: «Il pericolo di fuga o di reiterazione del reato sono a mio avviso inconsistenti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia