Frode fiscale, perquisita la Screen Service

La GdF ha perquisito l'abitazione di Antonio Mazzara, del gruppo Screen Service, oltre alla sede dell'azienda bresciana.
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Hanno coinvolto tre società che si occupano di tecnologie nel campo della telecomunicazione e il loro amministratore le perquisizioni effettuate dalle Fiamme Gialle a Milano e in Lombardia, nell’ambito dell’inchiesta internazionale su una frode fiscale e un maxiriciclaggio di oltre 100 milioni di euro coordinata dalla magistratura olandese. Questa mattina, infatti, i militari della Guardia di Finanza, su disposizione del pm Eugenio Fusco, hanno perquisito l’abitazione di Antonio Mazzara e le sedi delle società in cui il manager è o è stato amministratore e cioè la RRD- Reti Televisive Digitali, Teletex Italia e la Screen Service Broadcasting Technologies (quotata in borsa) a Brescia. Il reato contestato è frode fiscale.

L’inchiesta è coordinata dall’autorità giudiziaria olandese e coinvolge società di vari Paesi europei. Decine di perquisizioni sono in corso in Italia, Spagna, Lussemburgo, Polonia, Finlandia, Dubai e Monaco. L’indagine è partita dall’Olanda dove è stata scoperta una società che «vendeva» false fatture ad aziende di tutta Europa - 12 solo in Italia - e, in cambio intascava percentuali sui rimborsi fiscali e sulle somme evase dagli acquirenti.
Gli imprenditori, dunque, facevano risultare costi per acquisti e operazioni mai sostenute - a Palermo ad esempio l’armatore Pietro Barbaro avrebbe simulato la compravendita di 6 navi dalla Corea -, pagavano la società olandese che aveva fatto avere loro le finte fatture, poi spostavano le somme guadagnate in paradisi fiscali come Dubai, la Svizzera e Monaco. Successivamente i soldi «rientravano» in Italia come capitale costitutivo di nuove società.
Un meccanismo complesso che, secondo indiscrezioni, è stato svelato agli inquirenti olandesi da uno dei due titolari della società che vendeva le false fatture dopo che il socio è fuggito all’estero con il denaro ottenuto dalla maxi frode. L’inchiesta in Italia è stata condotta dalla Guardia di Finanza che ha eseguito perquisizioni in Sicilia, Liguria, Toscana, Lombardia, nel Lazio, in Sardegna e in Emilia-Romagna. A livello internazionale l’indagine è stata coordinata da Eurojust.

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