Immigrati sulla gru: le giornate di lunedì e martedì

Lunedì 8 e martedì 9 novembre sono stati giorni difficili nella zona di via San Faustino, dove la protesta degli immigrati è andata avanti e dove sei manifestanti, diventati cinque mercoledì, stanno a 35 metri di altezza su una gru. Sul fronte giudiziario è stato convalidato l'arresto per tutti e sei i fermati negli scontri di lunedì.
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Martedì mattina i Vigili del Fuoco hanno provato nuovamente a sistemare una rete di protezione sotto la gru, ma il tentativo non è andato a buon fine. Il comandante dei Vigili Salvatore Buffo ha parlato con i sei immigrati per convincerli, avanzando anche la proposta di sistemarne una di dimensioni ridotte rispetto a quella prevista inizialmente, ma non è stato ascoltato. Anzi, il mezzo è stato fatto oggetto di un lancio di bulloni di ferro e si è quindi allontanato. Stesse scene quando c'è stato un tentativo di consegnare il pranzo, che gli immigrati hanno rifiutato lanciando ancora oggetti dalla gru. Nel tardo pomeriggio invece i sei hanno accettato di ricevere la cena.

Circa 250 sono state le persone che si sono radunate fuori dalla chiesa di San Faustino per "sostenere" i sei immigrati: cori, slogan e bonghi hanno fanno da sottofondo a una giornata tutto sommato tranquilla ai piedi della gru.

Intanto sono iniziati sempre martedì i processi per direttissima per i sei arrestati negli scontri di lunedì, mentre le forze dell’ordine cercavano di sgomberare il presidio sotto la gru. Per tutti e sei è stato convalidato l'arresto: cinque di loro sono stati scarcerati con udienza fissata il 29 novembre, mentre il sesto (un italiano) è agli arresti domiciliari. Per lui udienza fissata il 16 novembre.  Si tratta di 2 italiani, 2 egiziani, un pakistano e un indiano: solo quest’ultimo è finito in manette per inottemperanza a un decreto di espulsione, negli altri casi sono contestati a vario titolo i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

Da Palazzo Loggia sindaco e vicesindaco sostengono sempre la linea della "tolleranza zero", mentre Pd e sindacati sollecitano l'apertura di un tavolo di trattativa: la zona comunque continua a essere presidiata dalle forze dell'ordine, che hanno creato un cordone in Piazza Cesare Battisti e in via San Faustino.

La giornata più difficile è stata dunque lunedì, quando nel cantiere è arrivata la prima autoscala dei Vigili del fuoco, alla quale se n'è aggiunta una seconda verso le 10.30. I vigili del fuoco avevano iniziato le operazioni di collocamento di una rete di protezione sotto la cabina della gru sulla quale si trovano i sei immigrati. Le operazioni di messa in sicurezza sono state interrotte dal lancio di oggetti da parte delle persone sulla gru. Verso le 11 c'è stato un'altra carica di alleggerimento in via San Faustino, che ha allontanato i manifestanti verso il centro cittadino.

Nel tardo pomeriggio di lunedì, il prefetto Livia Narcisa Brassesco Pace ha ricevuto i segretari generali cittadini di Cgil, Cisl e Uil, i quali hanno avanzato la proposta di aprire un tavolo per favorire la cessazione della protesta sulla gru; il prefetto ha replicato che non vi sarà alcun tavolo, hanno riferito i tre sindacalisti, fino a quando i sei immigrati non saranno scesi dalla gru.

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