Cobra-Zampedri, in campo l’ipotesi conciliazione

E ora che facciamo? Ce lo scrivono molti dei lettori alle prese con il caso Cobra-Zampedri
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E ora che facciamo? Ce lo scrivono molti dei lettori alle prese con il caso Cobra-Zampedri. Clienti rimasti senz’auto dopo averla pagata per intero o dopo aver versato anche solo la caparra. Clienti che raccontano di essersi visti attivare un contratto con la finanziaria Fiditalia senza che vi fosse una firma, clienti che hanno paura di aver perso i soldi versati.

Tra questi è nata anche l’ipotesi di unire le forze in vista di un’unica azione comune per tutelare le proprie ragioni, ma al tempo stesso è emersa la difficoltà di coordinare le diverse esigenze, oltre che di ritrovarsi fisicamente tutti assieme. In questo senso, iniziano ad arrivare anche le proposte delle associazioni dei consumatori. Giuseppe Vilardi, presidente dell’Adiconsum di Brescia, segnala «che la Camera di Commercio di Brescia offre la possibilità, qualora si ritenga necessario, di ricorrere alla conciliazione singola o collettiva. Le istanze sono raccolte, predisposte e inoltrate alla Camera di Commercio dalle associazioni di consumatori». In particolare, l’Adiconsum è contattabile allo 030/3844700: i suoi uffici sono in via Altopiano d’Asiago 3, a Brescia, all’interno della sede della Cisl.

L’incertezza raccontata dai clienti è motivata anche dal fatto che General Motors Italia, cui fa capo il marchio Opel, aspetta gli esiti del concordato prima di iniziare a consegnare le auto in sospeso. Il 4 novembre c’è la prima udienza, ma è probabile che i tempi siano davvero lunghi. Oltre alle paure di chi non ha un’auto, ci sono poi quelle dei dipendenti di Cobra-Zampedri rimasti senza stipendio.

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