Cani: poche le aree, tanti i problemi

Sono ventitrè i recinti predisposti. Critiche per fontane che non funzionano, zone sporche o prive di attrezzature
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I cani devono essere sempre condotti al guinzaglio, che non deve avere una lunghezza superiore ad un metro e mezzo, e possono essere lasciati liberi solo nelle aree loro appositamente destinate. Il Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Brescia, consultabile anche online, parla chiaro e recentemente è stato convalidato anche da un’ordinanza del Ministero della Salute, pubblicata il 6 settembre in Gazzetta Ufficiale, che stabilisce diritti e doveri dei proprietari di animali. Eppure non tutti i padroni dei cani, a giudicare dalle scene che si vedono spesso nei parchi cittadini, sembrano esserne a conoscenza. 

Non conta la razza e nemmeno la taglia. Le regole vanno rispettate, a tutela di tutti, anche se, fanno notare gli accompagnatori dei vari Fido, l’insufficienza delle aree cintate dedicate ai cani può spingere qualcuno a infrangere le regole. 

«A Campo Marte la fontana spesso non funziona» dice Silvano, padrone di Akira. «E quella di Casazza a volte è così sporca che preferisco tenere alla larga il mio George» spiega Piera. Il suo cane passeggia sempre al guinzaglio perché a causa delle dimensioni troppo contenute dell’area cintata il rischio che i cani si azzuffino è concreto. Così poiché la maggior parte dei quattrozampe vive in appartamento e ha necessità di sfogarsi, c’è anche chi è disposto ad attraversare la città per concedere un po’ di sano svago al proprio cane.

Ventitrè le aree cani che si contano in tutta la città, ma con molte carenze, soprattutto per quanto riguarda decoro e igiene. «Tutti sappiamo che raccogliere i bisognini è un dovere - afferma Fabrizio, padrone di Golia -, ma il Comune dovrebbe almeno installare cestini in tutte le aree cani». 

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