Banda dei bancomat presa dopo il colpo da 118mila euro

Si tratta di otto bolognesi accusati di quattro colpi tra cui quello allo sportello Ubi Banca di via Vallecamonica
Presa la banda dei bancomat
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Nel giro di tre minuti facevano esplodere sportelli bancomat, con congegni artigianali chiamati in gergo "marmotte". Agivano sempre a notte fonda e nei centri cittadini. Ogni colpo era studiato a tavolino il pomeriggio prima, i dettagli pianificati.

I carabinieri di Bologna hanno eseguito otto fermi a carico dei presunti componenti di una banda di specialisti che ha colpito anche a Brescia, a inizio mese facendo esplodere il bancomat della filiale Ubi Banca di via Vallecamonica. Si tratta di bolognesi e disoccupati, tra i 30 e i 42 anni, alcuni imparentati tra loro, e sono accusati di quattro colpi, tra l'8 e il 15 novembre tra Bresciano, Bergamasco, Veronese e Torinese.

Ora sono nel carcere bolognese della Dozza per associazione a delinquere, furto aggravato e detenzione di esplosivi, in attesa della convalida.

La banda raggiungeva le località prescelte con tre auto di grossa cilindrata, acquistate all'estero e con le targhe contraffatte, due delle quali, di solito con quattro uomini a bordo, rimanevano di vedetta e facevano da esca a eventuali inseguimenti, per lasciar agire indisturbati gli altri quattro che viaggiavano sulla terza auto, quella operativa. Qui erano trasportati gli ordigni che applicavano ai bancomat per farli saltare in aria.

Due le azioni fallite, tra cui l'ultima, a Rivoli, nel Torinese, che ha portato alla cattura. Altre due, a Brescia e a Castelnuovo del Garda, nel Veronese, hanno fruttato rispettivamente 118mila e 15mila euro

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