Assolto dopo 2 anni dall'accusa di abusi su minore

Il tribunale di Brescia ha assolto il maestro di musica accusato di violenza su minore: "Il fatto non sussiste"
Accusato di violenza sessuale su minore, assolto dopo due anni
AA

Assolto perchè il fatto non sussiste. Scagionato da ogni accusa dopo quasi due anni che lui stesso definisce «da incubo».

Si è chiusa così la bufera giudiziaria che nel marzo del 2013 aveva investito un maestro di musica, trentino di nascita, ma all’epoca dei fatti insegnante in una scuola dell’alto Garda e residente nella nostra provincia. Era stato accusato di violenza sessuale ai danni di un minore nell’inchiesta della Procura di Brescia, che aveva raccolto la testimonianza di uno studente del maestro. L’insegnante abitava nello stesso paese gardesano dell’allievo e ogni volta dopo le lezioni di musica riportava a casa il giovane.

In Procura il ragazzino, che si era prima confrontato con un’amica di famiglia che lo convinse a denunciare i fatti, spiegò di essere stato costretto dal maestro a prestazioni sessuali consumate senza il suo consenso. Stando al racconto del giovane poi il maestro avrebbe anche usato la sua autorità per ottenere quanto voleva riuscendo, sempre secondo quanto detto dal giovane denunciante, anche ad evitare che l’allievo ne parlasse con adulti.

Tesi cancellata però dalla sentenza di assoluzione pronunciata ieri dal Gip Maria Chiara Minazzato. Il pm Ambrogio Cassiani aveva chiesto invece una condanna di quattro anni. Il maestro non era in aula al momento della lettura del dispositivo, ma non appena appresa la notizia ha tirato un sospiro di sollievo. «È la fine di un incubo» sono state le sue uniche parole.

«Al mio assistito avevano sequestrato computer e telefoni cellulari. Materiale restituito sei mesi dopo quando gli inquirenti si accorsero che non c’era traccia di pornografia» ha spiegato l’avvocato Nicola Canestrini, legale del maestro di musica. Componente anche di alcune bande musicali tra la nostra provincia e il Veneto, fu immediatamente allontanato dalla scuola bresciana dove prestava servizio.

«Era inevitabile» dice oggi l’avvocato Canestrini. «Nessun dirigente scolastico avrebbe tenuto un insegnante accusato di violenza sessuale su minore. Ma ho sempre creduto al mio assistito e i fatti mi hanno dato ragione» garantisce il legale che ora valuterà la possibilità di chiedere un risarcimento danni.

Andrea Cittadini

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia