1990: nuovo parcheggio e nuova autostazione

Negli anni '90 cambia il volto della zona stazione
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Un luogo inospitale per migliaia di viaggiatori esposti a tutte le intemperie, un’indecorosa carta di identità sciorinata davanti agli occhi dei forestieri, un ricettacolo di scorribande notturne della malavita locale. Insomma, era una vergogna per Brescia lo squallido 
piazzale dei pullman davanti alla stazione. Un obbrobrio da cancellare al più presto. Così scriveva il giornale del 25 gennaio 1975. Di sistemare il piazzale si parlava almeno da un quindicennio; l’anno prima, gennaio 1974, era pronto un progetto per costruire 
autostazione e parcheggio sotterraneo: ma in Consiglio comunale non era mai arrivato.
 
Sono dovuti passare ancora 16 anni per vedere avviata la soluzione del problema. Il giorno fatidico è il 23 aprile 1990: apre il nuovo parcheggio ricavato nell’ex Ortomercato di via Lattanzio Gambara, da tempo traslocato in via Orzinuovi. Abbattuti i vecchi edifici che per mezzo secolo avevano ospitato le compravendite, adesso c’è posto per seicento auto e per le corriere extraurbane che qui avranno il capolinea. Un terminale sostitutivo: il tempo per realizzare la nuova autostazione fra le vie Gambara e Solferino.
 
Dai primi di maggio comincia il cantiere (nella foto di Eden la situazione nel maggio 1991). L’opera costa 12 miliardi. Cambierà l’assetto urbanistico e viario di quella zona. La superficie lorda su più piani è di quasi 42mila mq: oltre 27mila per le autorimesse (833 gli stalli previsti), quasi 5mila per il piazzale delle corriere, 4mila per strade e marciapiedi, duemila per locali e strutture di servizio, altrettanti per il verde. In tutto 106mila mc, di cui 90mila interrati.
 
Un’opera notevole, conclusa nel marzo del 1994. Il parcheggio di via Gambara è a pagamento. Aperto nei giorni feriali dalle 5,30 alle 23,30 e in quelli festivi dalle 8 alle 23. Contenuta la tariffa: mille lire mezza giornata (come un espresso al bar), duemila tutto il giorno. L’avvio non è facile. «Troppe le macchine... fuori mercato» titola il nostro giornale lamentando l’indisciplina dei tanti che parcheggiano in doppia fila in via Gambara, ignorando il nuovo piazzale, quasi vuoto. Una confusione che richiede l’intervento dei vigili urbani, seguiti dal carro attrezzi. Ma col tempo gli utenti si adeguano. Nel luglio del 1999 nell’ex Ortomercato entrano le ruspe.
 
Una parte del piazzale sarà scavato per ospitare il nuovo Palagiustizia e il parcheggio interrato. Dalla vendita di frutta e verdura all’amministrazione della giustizia. La città è un corpo vivo che muta.
 
Enrico Mirani
 
 

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