Economia

Vela spa: scattano i 119 licenziamenti

Non è stata autorizzata la richiesta di Cassa integrazione per altri sei mesi
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Nulla da fare. Le speranze di 119 lavoratori della Vela spa di Corte Franca si sono infrante nel tardo pomeriggio di ieri, quando è giunta la notizia che il giudice del Tribunale di Brescia non ha autorizzato il commissario giudiziale a presentare la richiesta di altri sei mesi di cassa integrazione.

Il primo minuto di questo 10 di ottobre porta con sè tutta l’amarezza e il dolore del loro licenziamento, che diventa effettivo. Non è servito a nulla il presidio che i lavoratori hanno tenuto di ieri mattina, davanti al Tribunale, distribuendo volantini per spiegare la loro situazione. Non è servito nemmeno il colloquio con il giudice, che peraltro ha affermato di non sapere della necessità di dover decidere entro la mezzanotte per presentare la domanda di cassa integrazione. Così come non sono servite le condizioni che i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil ritenevano sussistenti e sufficienti per tutelare i lavoratori. «Abbiamo presentato il libro con lo studio di riqualificazione fatto dall’Università di Brescia, abbiamo riferito dell’interesse di un imprenditore per l’area di San Giovanni sul Dosso, abbiamo aperto un tavolo al ministero dello Sviluppo economico, proprio come chiedeva la legge. E dello stesso avviso era anche il Mise, venerdì 3 a Roma. Ma il commissario giudiziale ha fatto prevalere la sua opinione sul giudice».

Un’«opinione personale - afferma Ivan Comotti della Fillea regionale che ha seguito la partita con Roberto Bocchio della Filca e Duilio Magno della Feneal -, che nelle disposizioni di legge non può essere accettata. Siamo dispiaciuti e arrabbiati e valuteremo tutti gli strumenti che la legge ci offre per difendere questi lavoratori». «Proviamo una profonda amarezza - conclude Bocchio - per non esser riusciti a portare a casa un risultato, seppur piccolo, per questi lavoratori». 

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