Economia

Taglio alle commissioni per il Pos: «Non basta, vanno abolite»

Il Consiglio dei ministri ha approvato, in via preliminare, il decreto che fissa un limite alle commissioni. Ma per il Codacons serve di più
AA

Il Consiglio dei ministri ha approvato, in via preliminare, il decreto legislativo che fissa un limite alle commissioni interbancarie per i pagamenti con carta e bancomat tramite il Pos.

Il decreto recepisce la direttiva dell’Unione europea sui servizi di pagamento nel mercato interno e adegua la normativa nazionale al regolamento Ue relativo alle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta.

La direttiva - spiega una nota del Cdm - definisce un insieme completo di norme relative ai prestatori di servizi di pagamento e agli utenti, al fine di garantire una maggiore efficienza e possibilità di scelta nell’offerta di servizi di pagamento.

Il regolamento mira quindi ad accrescere il livello di trasparenza, concorrenza e d’integrazione del mercato europeo delle carte di pagamento, fissando un limite alle commissioni interbancarie applicate in relazione ai pagamenti basati su carte di pagamento: per i pagamenti tramite carta di debito e prepagata la commissione interbancaria per ogni operazione di pagamento non può essere superiore allo 0,2 per cento del valore dell’operazione stessa; per le operazioni tramite carta di credito la commissione interbancaria per operazione non può essere superiore allo 0,3 per cento del valore dell’operazione.

Per il Codacons, però, il taglio non basta

«Le commissioni che gravano sui pagamenti con moneta elettronica vanno abolite del tutto, almeno per l'acquisto dei beni non voluttuari - spiega il presidente Carlo Rienzi -. Un'azienda paga mediamente ogni anno tra commissioni e canoni vari sul Pos 1.200 euro; questi soldi vengono poi scaricati sui consumatori attraverso prezzi e tariffe, con la conseguenza che l'inutile balzello pesa sulla collettività e favorisce le banche. Per tale motivo il decreto approvato dal Cdm appare come un semplice palliativo che non risolve il problema dei pagamenti con carta di credito o bancomat, non incentiva l'uso della moneta elettronica e mantiene in vista costi ingiustificati, ricevendo la bocciatura dei consumatori italiani», conclude Rienzi. 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia