Economia

Salò e Desenzano, il libraio investe e cambia copertina

Il 37enne Spoladore si mette in proprio al termine del franchising con il gruppo Feltrinelli
Sugli scaffali. Le due librerie di Spoladore contano oltre 9mila titoli - © www.giornaledibrescia.it
Sugli scaffali. Le due librerie di Spoladore contano oltre 9mila titoli - © www.giornaledibrescia.it
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Cambiano maglia due librerie della provincia: scaduti i contratti di franchising con Feltrinelli a Salò e Desenzano, Andrea Spoladore, castiglionese di 37 anni, ha deciso di camminare con le sue gambe e mettersi in proprio, abbandonando il ruolo di franchisee per quello dell’imprenditore.

Operazione coraggiosa (e lodevole), quella di Andrea Spoladore, in stagioni di e-book, di commercio elettronico, ma soprattutto in una nazione in cui quattro italiani su dieci oltre i sei anni d’età non leggono libri (secondo Istat nel 2017 i lettori sono stati il 59,4% della popolazione). Numeri tuttavia rettificati dall’Osservatorio Aie sui comportamenti di lettura (sui 15-75enni) secondo cui i lettori negli ultimi 12 mesi (anche solo in parte) di romanzi, saggi, gialli, fantasy, manuali e guide hanno raggiunto quota 62%.

L’operazione «fai da te» di Andrea Spoladore è partita a fine gennaio con il cambio di ragione sociale (La Salodiana a Salò e La Desenzanese a Desenzano), un nuovo marchio e due librerie (5 dipendenti) in cui sono disponibili novemila titoli (ottomila a Desenzano), in cui sono ritornati i dischi in vinile che vivono una seconda vita oltre ai cd delle tre major della musica e quelli delle etichette indipendenti, ed in cui stanno entrando elettronica e idee regalo.

Che mercati sono quelli dei due centri gardesani? Andrea Spoladore spiega «più piccolo quello di Salò, paese che oltre alla grande distribuzione presenta un solo competitor; Salò è caratterizzato dalla stagionalità e offre altre proposte nel settore, ma solo in un raggio di venti/trenta chilometri; più grande e quindi di maggior valore, ma con più concorrenza, quello di Desenzano per la presenza di numerosi marchi».

Programmi? «Far venire nelle nostre librerie gli autori, cercheremo di portare i salodiani in negozio ad ascoltare gli ospiti, senza costringerli ad andare a Brescia o a Verona, oppure o a rinunciare all’incontro accontentandosi della cronaca dei quotidiani. Ci vuole tempo, serve metodo, ma sono sicuro che ce la faremo».

Se il numero dei lettori italiani non è quello di Norvegia e Spagna, meglio va il mercato: dopo sette anni è positivo (88,6milioni di copie vendute, al netto di quelle di Amazon), +1,2% sull’anno precedente e cresce anche il mercato degli e-book e degli audiolibri che ha totalizzato 64milioni di euro nel 2017 (+3,2% sul 2016). E le librerie fisiche, indipendenti o di catena, rimangono il canale di vendita principale.

 

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