Economia

Pagare giardinieri e colf? Sempre più con i voucher

Nel 2013 imprese e privati ne hanno utilizzati oltre 1,2 milioni. Per il lavoratore c’è il tetto massimo di 5.050 euro l’anno
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Pagare lavori occasionali o saltuari con i voucher, senza ricorrere a rapporti sanciti da contratti, sta diventando per alcuni bresciani una nuova abitudine. Lo confermano gli ultimi dati pubblicati sul sito dell'Inps: nei dodici mesi del 2013 in Lombardia si sono distribuiti ben 6 milioni e 761 mila buoni lavoro, contro i 3 milioni e 901 mila del 2012. Secondo una stima verosimile, che considera Brescia e il Bresciano equivalenti al 20% del totale regionale, tra la nostra città e la provincia sarebbero quindi stati venduti e utilizzati buoni da «1 ora» per oltre 1 milione e 200mila ore, con un corrispettivo economico che avrebbe superato i 12 milioni di euro.

A riscuotere il maggior successo tra i fornitori del servizio sono state le tabaccherie accreditate, capaci di fornire in tutta la nostra regione ben 2 milioni e 380 mila buoni. Al secondo posto le sedi Inps che ne hanno dispensati 1 milione e 730 mila, seguite dagli uffici postali con 1 milione e 710 mila e le banche con 820 mila. La meno scelta è stata la modalità telematica, attraverso cui si sono erogati solo 650 mila voucher.

Il lavoro attraverso i voucher comunque può rimanere solo un compito «accessorio». Significa che costruirsi un reddito annuo accettabile solo con questi buoni non è possibile. Ogni singolo lavoratore può ricevere un compenso massimo di 5 mila e 50 euro netti l’anno (dall'1 gennaio al 31 dicembre), cioè un lordo di 6 mila e 730 euro (perchè per ogni voucher da 10 euro, 2,50 vanno in tasse). Possono svolgere lavoro accessorio anche gli studenti, purchè l'attività sia resa nelle vacanze scolastiche. Per disoccupati e lavoratori in mobilità è stata confermata la norma transitoria che consente ai percettori di sostegno al reddito di cumulare il compenso con i trattamenti di sostegno (senza i limiti di regola applicabili in caso di rioccupazione di un lavoratore in Cig o mobilità) fino a un massimo di 3 mila euro netti l'anno.

Flavio Archetti

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