Economia

«Nove agricoltori su dieci approvano l’uso del glifosato»

Ne è sicuro il direttore di Confagricoltura Brescia, Gabriele Trebeschi alla luce dei risultati del sondaggio lanciato dal sito AgroNotizie
AA

«Nove agricoltori su dieci approvano l’uso del glifosato». Ne è sicuro il direttore di Confagricoltura Brescia, Gabriele Trebeschi alla luce dei risultati ottenuti con il sondaggio lanciato dal sito AgroNotizie.

«Il 50% degli intervistati - aggiunge una nota dell’Upa - utilizza l’erbicida due-tre volte l’anno, mentre il 25% ne fa ricorso più di quattro volte in dodici mesi». Non a caso, l’efficacia del glifosato è percepita come «ottima» dal 57% degli agricoltori che ne fanno uso e come «buona» dal 32%. Il prodotto viene utilizzato, in particolare, dagli agricoltori che si dedicano alle colture estensive, con il 51% di questi che lo impiegano come diserbo pre-semina.

«Questa analisi - spiega Trebeschi - dimostra come il glifosato sia particolarmente prezioso per la nostra agricoltura e come quindi, quando se ne parla, debba essere abbandonato il tono forcaiolo e allarmista per usare invece quello tecnico, scientifico ed economico».

Il 20 luglio, peraltro, la Commissione europea ha presentato la sua proposta di rinnovare l’autorizzazione dell’erbicida per altri dieci anni, fino al 15 dicembre 2027. «Le più recenti ricerche scientifiche - chiude Trebeschi - dimostrano che il glifosato non è dannoso per la salute umana: la Commissione Ue ha infatti preso questa decisione dopo aver ricevuto dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche una ricerca in cui veniva sottolineato come il prodotto non è cancerogeno, né mutageno, né tossico per la riproduzione».

Lo scorso anno, l'Oms aveva dato assieme alla Fao argomenti a chi sostiene la non pericolosità dell'erbicida. 

«È improbabile che l’assunzione di glifosato attraverso la dieta sia cancerogena per l’uomo», era la dichiarazione emersa dal Panel of Experts on Pesticide Residues in Food and Environment.

«La grande maggioranza delle prove scientifiche - era scritto in un comunicato - indica che la somministrazione di glifosato e di prodotti derivati a dosi fino a 2000 milligrammi per chilo di peso per via orale, la più rilevante per l'esposizione con la dieta, non è associata ad effetti genotossici nella stragrande maggioranza degli studi condotti su mammiferi». Soltanto un anno prima, nel marzo 2015, la stessa Oms aveva classificato il glifosato come probabile cancerogeno per l’uomo. 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia