La «nuova vita» della barca che si fa libreria

Una vecchia barca di pescatori può diventare una libreria? La risposta è sì. A darle nuova vita ci pensano gli artigiani della decrescita Francesco Parenti e Sandra Tarmanini. Marito e moglie, entrambi restauratori (di affreschi e opere d'arte lei, di oggetti lignei lui), hanno sposato la filosofia della «decrescita felice», seguendo il social network decrescita.com.

A Cunettone di Salò sono i titolari de Il Fratino: la storia della loro azienda ha sempre avuto come protagonisti mobili e immobili storici e artistici a cui ridare splendore. Poi si è affiancata la «logica del recupero», la volontà «di buttare il meno possibile», dice Sandra Tarmanini. E così l'orizzonte del restauro si è ampliato: non più solo elementi di valore artistico, ma anche materiali e oggetti conservati in edifici da ristrutturare.

Vecchie porte, per esempio, trovano nuova vita come piani di tavoli. O piccole imbarcazioni vengono appunto reinventate in librerie. «È il recupero del buon saper fare - spiega Sandra -: non è solo lavoro, ma un'ottica diversa attraverso cui guardare il mercato e i tempi di oggi».
Certo anche la crisi spinge al riciclo, «ultimamente si recuperano molti più mobili, anche per via del risparmio e della moda» dicono ancora da Il Fratino, unica realtà bresciana che compare oggi sul portale della decrescita.
Un'iniziativa, questa, nata per riunire gli artigiani che dedicano parte della loro attività alla riparazione, al riciclo e al riuso di materiali e oggetti, e che mira a creare un archivio di «professionisti della decrescita» individuabili grazie ad una mappa interattiva.

«Nelle ultime settimane - conferma Sandra Tarmanini - ci hanno contattato privati che cercano appositamente gli artigiani della decrescita. La mia speranza è col tempo sempre più persone siano sensibili al tema del recupero».

Giovanna Zenti
g.zenti@giornaledibrescia.it