Economia

Hunger Games, la rivolta corre su scarpe bresciane

Nel terzo capitolo della saga nei cinema in questi giorni sono state usate calzature dell'azienda bresciana Akkua
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Sono di certo particolari. E creano un corto circuito tra futuro e antichità, tra immaginario fantascientifico e iconografia classica. Un po' come accade nel film Hunger Games - Il canto della rivolta, nelle sale in questi giorni con Jennifer Lawrence protagonista.

Sono le calzature realizzate per il film da Akkua, azienda fondata nel 2005 a Roncadelle e specializzata in scarpe "barefoot", che lasciano il piede sostanzialmente nudo. Sotto c'è una suola ammortizzata, adatta per l'attività sportiva, mentre la tomaia è sostituita da una trama in tpu, materiale plastico vicino alla gomma. Sembrano dei calzari antichi, da indossare con calze tecniche realizzate dalla stessa azienda. Che punta sul cinema per allargare il proprio mercato: dopo Hunger Games si vedranno anche nel prossimo film di Gabriele Salvatores, in uscita a breve, intitolato "Il ragazzo invisibile".

Film a parte, l'azienda è in crescita: se nel 2010 fatturava 497mila euro, nel 2013 ha chiuso un bilancio di due milioni di euro. Guidata da Alberto Longhi, Marco Coffinardi, Angel Cravero e Roberta Magrini, Akkua è ancora un'azienda di nicchia che ha sviluppato un unico modello, il R'Evolution, prodotto tra Brescia e le Marche in poche migliaia di pezzi. Ma è una realtà di certo in grado di farsi notare: basta avere l'accortezza (e la pazienza) di leggere i titoli di coda di Hunger Games.

Emanuele Galesi

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