Economia

Coppie di fatto, ecco i contratti di convivenza

Potranno stipulare accordi specifici per regolare gli aspetti patrimoniali. Il 30 novembre l’open day di consulenza gratuita dei notai
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«Siamo due cuori e una capanna», ma se il cuore si infrange a chi tocca la capanna? «Ti amo da morire», ma se poi accade davvero puoi anche lasciargli l’eredità?. «Non ci lasceremo mai», speriamo: ma, se accade, a chi tocca pagare il mutuo?

Dichiarazioni d’amore e interrogativi. Interrogativi con risposte quasi scontate se parliamo di coppie tradizionali, incardinate nel matrimonio (civile o religioso), ma domande che complicano la risposta se si tratta di quelle che chiamiamo coppie di fatto, anche omosessuali.

Arenati i Pacs e i Dico, ovvero i provvedimenti discussi ma mai portati in porto, restano i problemi per queste coppie un tempo assolutamente anomale, ma che oggi toccano il milione.

La domanda è: come si possono regolare i rapporti patrimoniali - ed esclusivamente patrimoniali - fra queste coppie? Il Notariato nazionale lancia per sabato, 30 novembre, un open day: una giornata dedicata al tema con incontri e consulenze gratuite in tutte le città nazionali.

Il tema e la giornata bresciana dell’iniziativa sono stati illustrati ieri da tre professionisti bresciani: Enrico Lera, nella sua qualità di segretario del consiglio notarile di Brescia, da Giovanna Bogarelli e da Claudio Mor. L’appuntamento per l’open day è in via La Malfa 4, a Brescia Due, nella sede (ampliata) del Notariato bresciano. Tre gli appuntamenti: ore 9-11-15, ogni appuntamento breve illustrazione del tema e, quindi, notai a libera disposizione degli interessati ad avere consigli e chiarimenti. Dal 2 dicembre, poi, tutti gli studi notarili italiani saranno pronti a stendere eventuali contratti secondo le specifiche esigenze.

La decisione dei notai di proporre questo tipo di contratti nasce da quel che Lera e i colleghi chiamano «vuoto legislativo» che ormai coinvolge, come detto, un milione di coppie. Si tratta, in sostanza, di scrivere un accordo «con cui la coppia definisce le regole della propria convivenza (prima che abbia inizio o durante) in particolare per quanto riguarda l’aspetto patrimoniale. L’accordo può essere utilizzato anche per regolamentare le conseguenze patrimoniali della cessazione della convivenza. Attenzione: quando si parla di regole patrimoniali non si fa riferimento solo all’eventuale abitazione, ma a tutti i rapporti economici che possono intercorrere fra due conviventi.

In conferenza stampa, Lera e colleghi hanno citato, almeno quattro casi dove potrebbe essere opportuna una regolamentazione: 1) modalità di partecipazione alle spese comuni; 2) criteri di attribuzione della proprietà dei beni acquistati nel corso della convivenza; 3) modalità d’uso della casa adibita a residenza comune (sia essa di proprietà di uno solo dei conviventi oppure di entrambi, ovvero sia in affitto); 4) definizione dei reciproci rapporti patrimoniali in caso di cessazione della convivenza per evitare, al momento dell’eventuale rottura, discussioni e rivendicazioni.

Che valore hanno questo tipo di contratti? Un valore pieno. «E la violazione degli obblighi assunti legittima l’altra parte a rivolgersi al giudice», ricordano i notai. Per saperne di più, come detto, sabato prossimo i notai sono disponibili al pubblico per informazioni e consulenze nei tre incontri alle ore 9, alle 11 e nel pomeriggio alle 15.

 

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