Economia

Colf, la lavatrice che lava, asciuga e stira

Un armadio delle meraviglie che in poco più di un'ora fa il lavoro di due elettrodomestici e una massaia.
Una... lavasciugatrice
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Il sogno di tutte le massaie, ma anche dei single e di chi si trova la sera a dover stirare pile di capi, tra camicie, giacche e pantaloni. E’ «Colf» la macchina che lava e stira.

A brevettarla Sergio Zaglio, il patron della «Man socks» di Castiglione delle Stiviere, azienda fra le maggiori produttrici di calze e calzini che qualche anno fa ha rilevato anche il marchio «Think Pink».

Mantovano, ma bresciano nel cuore, è nato come tecnico non come manager, e ha da sempre il pallino dei brevetti. Una trentina quelli importanti registrati nella sua vita, il primo risale al 1976 nella produzione dei collant.

«Colf» un concetto che va oltre la normale lavatrice con asciugatrice. Quindi lava e smacchia e asciuga. E poi stira. Tutto in un’ora e mezza o poco più, a seconda dei panni stesi al suo interno.

Il prototipo nelle dimensioni che ha oggi si presenta come un armadio a due ante, con una profondità di 30 centimetri, altezza di due metri e larghezza di 1,40.

I capi all’interno vengono stesi su appositi stendini, sulle macchie viene spruzzato il detersivo liquido, sul quale andrà poi ad agire lo spruzzo di acqua.

Dopo la smacchiatura, Colf lava i capi e poi li asciuga, «accarezzandoli», così, di fatto, non è necessario stirarli. «Colf tratta tutte le fibre, dal cotone al cashmere fino alla seta. Il vantaggio è che il capo non continua a rotolare all’interno del cestello e così non si rovina.

Per realizzare il sogno di tanti, Sergio Zaglio ora aspetta solo un partner, anche tra i bresciani, che creda nella sua idea e collabori alla produzione.

Il prezzo sul mercato? Potrebbe aggirarsi sui 5mila euro. Una Colf di lusso.

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