Verde pubblico selvaggio: la Loggia si scusa e prova a rimediare

Ritardi negli sfalci di parchi e aiuole, in alcuni angoli della città sembra di essere nella giungla
Verde pubblico
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La Loggia «si scusa con i cittadini per i ritardi negli sfalci dovuti ad adempimenti burocratici». Il verde pubblico selvaggio ha messo in difficoltà il Comune di Brescia, costringendolo a fare ammenda con i bresciani e a cercare di rimediare alla svelta. «Da lunedì - prosegue la nota dell’amministrazione Del Bono - tempo permettendo inizieranno i lavori a cui verranno dedicati cinquanta operai».

Tutto è nato quando il sistema di assegnazione degli appalti è stato messo in crisi da un avvertimento dell’Autorità nazionale anticorruzione, che invitava il Comune a cambiare il sistema di affidamento alle cooperative finora impiegate. L’8 maggio la Loggia ha aderito alla piattaforma ministeriale Consip, la quale aveva già appaltato la gestione del verde pubblico alla Romeo Gestioni Spa di Napoli.

Il lavoro della Romeo Gestioni a Brescia è inziato con pochi uomini, solo sei addetti per tre milioni di metri quadri di parchi e aiuole, trasformatisi rapidamente in piccole giungle cittadine. Forza Italia sostiene che l’amministrazione Del Bono abbia «sbagliato tutto» e parla di «vuoto politico». La Loggia ora corre ai ripari e prevede che in una settimana la situazione torni alla normalità, ma resta il problema del sistema con cui verrà amministrato il verde pubblico. Il caso era stato sollevato un anno fa dall’ex consigliere comunale Cesare Giovanardi, che aveva criticato il modo in cui venivano suddivisi gli appalti tra le cooperative. I lavori di sfalcio erano spacchettati in dodici lotti: ogni cooperativa presentava un'offerta per un singolo lotto, vincendo la gara, come si evince dall'avviso che ufficializza l'assegnazione.

 

 

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