Tonnellate di posta in giacenza: si rischia il tilt

Centri di smistamento in crisi, contratti a termine scaduti: le ripercussioni arriveranno anche in città
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La crisi che sta attanagliando il recapito postale potrebbe addirittura peggiorare, e già dalla prossima settimana.

È notizia delle ultime ore infatti che nei centri di smistamento della corrispondenza lombarda - a Peschiera Borromeo e Linate - dopo l’introduzione della nuova modalità di recapito a «giorni alterni» si sarebbero accumulate montagne di giacenza quantificabili in 5mila tonnellate.

Una cifra che fa impressione e smentisce nei fatti le motivazioni di fondo che hanno spinto Poste Italiane a ridurre negli ultimi anni i portalettere, una scelta motivata in diverse sedi sostenendo che «il traffico di corrispondenza viaggia tutto via e-mail».

A gettare nuova benzina sul fuoco della polemica sono i Cobas postali, preoccupati per quello che potrebbe toccare dai prossimi giorni agli uffici lombardi se si riversassero sul territorio le cinquemila tonnellate di lettere, pubblicità e giornali accumulati da inizio novembre e oggi fermi in giacenza.

«Da Roma stanno per arrivare gli ispettori per verificare la condizione di crisi dei due centri di smistamento - spiega Stefano Ancona dell’esecutivo nazionale di Cobas Poste -. Cosa potranno fare? Organizzare nuove fasi di lavoro che permettano di ridurre progressivamente il gigantesco accumulo. Quello che ci chiediamo è il motivo di tanto ritardo, visto che l’azienda conosce la situazione reale dall’inizio». 

«Crediamo - prosegue Ancona - che la roba sia stata tenuta ferma di proposito, per non far naufragare definitivamente gli uffici del territorio e innescare reazioni da parte di portalettere e associazioni di consumatori. A Roma vogliono evitare di ammettere di aver sbagliato i conti tagliando tutte queste zone di recapito. Tra Brescia e provincia, dal 2006 alla fine del 2016, ne sono sparite 410, riducendo il totale da 794 a 384 (-52%). Nel frattempo però i carichi di posta da distribuire, visto anche le nuove commesse per la consegna di pacchi Amazon e le notifiche di Equitalia, non si sono certo dimezzati».

Per Brescia ci sono anche altri problemi. Come confermato dal segretario Slp Cisl, Giovanni Punzi, «la squadra di portalettere il 31 dicembre si è ridotta di 30 unità per la scadenza del contratto dei ragazzi assunti a tempo determinato. In questi giorni il loro posto è vacante perché le nuove assunzioni sono in programma dal 10 gennaio. Questi dirigenti - conclude Punzi - non immaginavano che la posta sarebbe arrivata anche nelle prime due settimane dell’anno?». 

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