Sesso con minori: «Tonoli non si curò della vita della vittima»
«Può affermarsi con certezza che Tonoli in ciascun rapporto sessuale contestato, ben conscio del virus che lo affliggeva e della conseguente possibilità di contagio, ciononostante accettasse il rischio e richiedesse ai propri accompagnatori rapporti non protetti, non curandosi del bene-vita della vittima».
Lo scrivono i giudici della prima sezione penale, presidente Roberto Spanò, nelle venti pagine di motivazioni della sentenza di condanna a sei anni e otto mesi nei confronti di Claudio Tonoli, il 57enne di Collebeato finito a processo con l’accusa di prostituzione minorile e tentate lesioni. Reato quest’ultimo dal quale è stato assolto «per inidoneità all’azione» perchè, secondo perizie mediche, «La possibilità di un’eventuale trasmissione dell’infezione da Hiv da parte di Claudio Tonoli nel periodo di compimento del fatto era prossima allo zero».
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