Scacco alla banda delle rapine «interregionali»

Undici ordinanze di custodia cautelare in carcere, tre arresti: in manette anche un 25enne residente a Gussago
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Dal 2014 alla primavera del 2015 un totale di due rapine e 39 furti in esercizi pubblici fra Trentino, Lombardia e Veneto. Ne sono accusate a vario titolo 11 persone, oggetto di ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione per delinquere da parte della Procura di Trento, a conclusione di un’indagine di Polizia e Carabinieri.

Tra questi anche un cittadino marocchino di 25 anni residente a Gussago.

Le due rapine in abitazione, insieme ai furti, di cui uno da 25mila euro ai danni di un bancomat di Pergine, in Trentino, sradicato completamente e portato via, risultano avere fruttato oltre 100mila euro. I malviventi in questione erano infatti riusciti ad aprire o portare via anche casseforti di esercizi pubblici e di privati.

In manette per ora sono finiti in carcere Ahmed Sakir, 44 anni, macedone, ritenuto il capo della presunta organizzazione, Dunia Zad Jad, 22 anni, di origine marocchina, entrambi residenti ad Appiano, in Alto Adige, e Eni Halilaj, 25 anni, residente a Gussago.

Per gli altri otto, tutti cittadini albanesi e probabilmente ritornati in patria, alcuni con domicili che variano dal Bresciano al Milanese, altri senza fissa dimora in Italia, sono in corso le procedure per l’esecuzione della misura.

La banda, come riferito dagli investigatori, si sarebbe separata in un secondo momento in due distinti nuclei, uno rimasto sotto il controllo di Sakir, il secondo in mano ad un cittadino albanese di 31 anni, ora tra gli otto ricercati.

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