Sant’Afra, nuovo volto per un gioiello d’arte e storia

Grande festa al termine della prima parte del restauro della chiesa settecentesca
Gli affreschi della cupola dopo il lavoro - www.giornaledibrescia.it
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La chiesa parrocchiale di Sant’Afra è una reliquia meravigliosa dell’architettura sacra settecentesca. Interessata da una prima tranche di restauro durato un anno, è stata «restituita» ai fedeli nella solenne celebrazione liturgica presieduta da mons. Gianfranco Mascher, vicario generale della diocesi e dal parroco don Faustino Guerini.

Il restauro completo è composto da tre lotti. Grazie a Fondazione Cariplo che ha finanziato 180mila euro, al contributo dell’8 per mille, della Cei con 100mila euro e a quello, seppur minore ma non meno importante, dei fedeli cittadini si è conclusa la prima parte dell’intervento che si è concretizzato su due fronti: quello nascosto, strutturale e antisismico, e quello più visibile della facciata e degli affreschi.

Il primo, ha riguardato l’imbragatura della facciata che tendeva ad aprirsi e la messa in sicurezza della cupola all’esterno che tendeva ad affossarsi. In parallelo anche la facciata in marmo è stata ripulita dalle tracce dello smog e dalla vegetazione, in modo da conferire un volto nuovo all'antica chiesa, gioiello nascosto, ma in realtà visibilissimo.

Così si può definire Sant'Afra in Sant'Eufemia, particolare già a partire dal nome, ma soprattutto per la sua storia. La chiesa, non concepita come parrocchiale, apparteneva al monastero benedettino che fu espropriato durante l'età napoleonica; adottata dai fedeli come parrocchiale dopo che l'originale Sant'Afra venne distrutta nella Seconda Guerra mondiale.

I lavori hanno messo mano anche alla controfacciata, restaurando la grande finestra e i due affreschi dei Santi Pietro e Paolo. La cupola è stato l'altro grande intervento realizzato dal progetto. L'affresco settecentesco di Carlo Innocenzo Carloni, che raffigura la Pentecoste, era deteriorato e poco leggibile dal basso, così è stato pulito interamente.

Anche l'antico impianto di riscaldamento a pavimento è stato rimosso, e i vecchi fari sostituiti dai moderni led. Per saldare la fattura della prima parte dei lavori sono stati necessari quasi 700 mila euro; considerando anche le due fasi successive (sistemazione della navata e altri affreschi, e per ultimo gli altari laterali) e la ristrutturazione della sagrestia, il preventivo arriverà al milione e 200 mila.

Il gruppo del Consiglio per gli affari economici della parrocchia si è prestato a dare supporti e consigli nella selezione delle ditte e nell'affiancare il direttore dei lavori. Le donazioni dei parrocchiani sono state oltre le aspettative, nel senso che ne sono arrivate tantissime anche piccole, segno che le persone amano la loro chiesa. Un invito a «Guardarsi attorno» è arrivato da don Faustino Guerini durante la Messa: «Guardarsi attorno per scoprire le vocazioni, presbiteriali, matrimoniali, familiari, fondamento della nostra fede».

«È motivo di gioia avere una chiesa costruita in onore di Dio e della Santa martire Eufemia - ha sottolineato Mascher -. In essa il Signore continua a ricolmare di grazie la sua famiglia pellegrina sulla terra; attraverso essa, ci offre un segno e uno strumento per vivere di più, uniti a Lui e tra di noi».

 

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