Più ricicli e meno paghi, Brescia segue il modello Parma

La Loggia vuole introdurre la tariffa puntuale per i rifiuti: a Parma, dov'è attivo il porta a porta (escluso il vetro) è già realtà
RIFIUTI, CONFRONTO CON PARMA
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Gli addetti ai lavori la chiamano tariffa puntuale, tradotto in bolletta significa che più ricicli e meno paghi. E proprio questo concetto ha dato il titolo all’incontro di scena ieri nel salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia, dove gli assessori Gianluigi Fondra (Ambiente) e Paolo Panteghini (Bilancio) si sono confrontati con Gabriele Folli, assessore a Parma (M5s), in vista del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti che vedrà Brescia confrontarsi con una differenziata «mista»: vetro, carta e plastica saranno gestite col porta a porta; il resto sarà conferito nei cassonetti a calotta, utilizzando un badge. Sistema che lascerà la sua impronta anche in bolletta, proprio attraverso la declinazione della tariffa puntuale.

La tariffa puntuale prevede che si paghi in relazione a quanto si produce. Ma non riguarda tutti i tipi di rifiuti, bensì solo il «pacchetto degli indifferenziati»: ci si basa cioè sul numero di conferimenti. In sostanza, chi più utilizzerà la calotta per gettare sacchi di rifiuti indifferenziati più pagherà, chi al contrario smisterà in modo - appunto - più puntuale avrà uno sconto in bolletta. Un meccanismo, questo, che laddove utilizzato incentiva la differenziata. Come mai? Semplice: perché al cittadino «sottoposto a tariffa puntuale» non conviene barare, anzi. «Riteniamo che la strada migliore sia la misurazione dell’effettiva produzione di rifiuti - spiega Fondra -. Con la rilevazione puntuale in fase sperimentale avremo una serie di dati sociali molto preziosi». Sul fronte tempi, «se si procede senza intoppi», a maggio Aprica consegnerà il progetto esecutivo e ad ottobre 2016 Brescia sarà a regime».

La città ducale, in realtà, non utilizza il sistema combinato, bensì il porta a porta (fatta eccezione che per il vetro). Tanto che - conferma Folli - «i cassonetti della indifferenziata, a Parma, sono stati eliminati». E con l’introduzione del porta a porta, da un lato, e il via alla tariffa puntuale, dall’altro, nel 2014 la differenziata ha raggiunto quota 70%. Non solo. «Lo smaltimento è praticamente dimezzato - conferma l’assessore pentastellato - passando da 283 a 143 kg». Segno che applicando il principio «sconto» la produzione dei rifiuti cala. Il contrario di quanto accade a Brescia - ricorda Panteghini - dove «nonostante la crisi e il calo dei consumi la produzione di rifiuti sembra costante o in aumento, segno che vengono importati gli scarti dall’hinterland». 

È chiaro che in quest’ottica un capitolo (e un ragionamento) a parte va fatto per le attività economiche. Folli è stato chiaro: «Noi abbiamo scelto di conferire una sorta di bonus agli operatori commerciali del centro storico. Ma è chiaro che lo sconto è riferito ad una parte della bolletta». Che è composta da due voci: una quota fissa (che deve coprire i costi di investimento e di servizio) e la forbice relativa alla tariffa puntuale. «Il costo fisso resta e l’entrata deve alla fine esserci» specifica Folli. Sulle utenze non domestiche, quindi, si deve compiere una scelta politica. Parma ha guardato al centro storico, resta da capire quale sarà la scelta di Brescia. 

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