Pasta e biscotti: nasce l’Emporio per le famiglie in difficoltà

Anziché proporre i pacchi, la Caritas offre agli utenti la possibilità di scegliere ciò di cui hanno bisogno
Tra gli scaffali di cibo. Volontari con l’assessore Alessandra Romagnoli
Tra gli scaffali di cibo. Volontari con l’assessore Alessandra Romagnoli
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Bisogni che non si placano, ma che cambiano. La volontà di portare il proprio aiuto che non arretra, anzi evolve adattandosi alle richieste. Com’è successo da poco più di un paio di mesi a Mazzano, dove, nelle stanze della Caritas interparrocchiale, in via San Marco 1, ha trovato spazio una forma di sostegno nuova: il Progetto Emporio.

L’obiettivo della Caritas, che da tempo lavora in sinergia con i Servizi Sociali, «è - raccontano i volontari - mettere in campo un intervento non occasionale, ma organico e continuativo. Una delle forme di aiuto che assicuravamo al territorio era quella dei pacchi alimentari, ma ci siamo resi conto che essa non rispondeva più in maniera adeguata ai mutati bisogni».

«Di fronte alle necessità di una famiglia - proseguono -, non sempre il pacco preconfezionato era in grado di coprire in toto le stesse, ecco che allora si è resa fondamentale un’alternativa individuata nel Progetto Emporio». A monte, vi è un lavoro più complesso e impegnativo, ma, ad un primo bilancio, esso pare garantire una migliore distribuzione delle risorse: «All’Emporio Caritas, le famiglie - inserite in apposita graduatoria e assegnatarie di un punteggio mediante criteri stabiliti - scelgono i prodotti (anch’essi identificati da un valore espresso in punti) di cui hanno reale bisogno siano essi pasta, biscotti, latte, carne in scatola. Così facendo, abbiamo una distribuzione ottimale e, al contempo, una fruizione del servizio più consapevole».

Ad oggi sono circa 160 le persone che ne beneficiano, parte di una quarantina di famiglie, per un’utenza che, se fino a qualche anno fa era pressoché totalmente straniera, oggi invece è al 50 per cento italiana.

«Come amministrazione - spiega l’assessore ai Servizi Sociali, Alessandra Romagnoli - abbiamo deciso di destinare il 5 per mille al progetto, con ciò che arriva dal territorio che viene quindi reinvestito sullo stesso. Adesso stiamo ragionando sulle eccedenze alimentari, promuovendo un regolamento comunale che già c’è e che prevede detrazioni fiscali per quelle utenze non domestiche che cedono alle associazioni, a titolo graduito, appunto le loro eccedenze alimentari».

Quanti avessero necessità di bussare alla porta di Caritas devono dapprima rivolgersi ai Servizi Sociali del Comune di Mazzano, se qualcuno volesse invece entrare a far parte della realtà interparrocchiale come volontario può rivolgersi alle referenti delle frazioni, le signore Tina Caretta per Ciliverghe, Rosetta Pinotti per Molinetto, Vanna Busi per Mazzano, a don Claudio Andreoletti, oppure al cassiere Piermaria Zola.

 

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