Padre Marietti torna in Mozambico

Il sacerdote 63enne originario di Malegno la sera del 24 maggio scorso era stato colpito all'addome durante un tentativo di rapina nella «sua» missione
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«Sto bene, anzi benissimo. Ho pienamente recuperato forze ed energie grazie anche a chi mi ha assistito e mi è stato vicino in questi mesi di sofferenza; sono pronto a ripartire. Quanto accaduto mi ha fatto perdere tempo a favore della missione, ma mi ha permesso di riflettere sul senso dell'esistenza».

Così dice padre Giacomo Marietti, «Iago» per gli amici e i suoi ragazzi, il sacerdote 63enne originario di Malegno e appartenente alla Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth del beato Giovanni Piamarta colpito all'addome da uno sparo la sera del 24 maggio scorso durante un tentativo di rapina avvenuto nella casa di missione a Mocodoene, nella provincia di Inhambane nella parte meridionale del Mozambico. Dopo l'intervento chirurgico a Brescia, seguito da un periodo di riabilitazione e recupero presso le strutture sanitarie della nostra provincia, per lui un po' di ossigeno tra le montagne del suo paese natio, tra un progetto per il futuro e il conforto di amici, conoscenti e della Congregazione piamartina.

La voce è squillante, di chi desidera tuffarsi nuovamente nell'avventura che da settembre 2006 lo vede protagonista nella martoriata terra africana occupandosi della formazione culturale e professionale dei ragazzi. Padre Giacomo parte oggi alla volta del Mozambico, accompagnato da fratel Aurelio Tassone e da Simone Mura, volontario laico veronese, che per conto dello Scaip (l'associazione onlus che si occupa di sostenere le missioni piamartine, ndr) seguiranno l'animazione e la pastorale giovanile e saranno di supporto ai progetti educativi e sociali.

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