Neve in quota nell'inverno caldo e con scarse precipitazioni

Una profonda saccatura atlantica sta interessando il Nord Italia. I primi fenomeni si sono registrati a partire dai settori occidentali nella serata di ieri, sabato 6 febbraio, con nevicate diffuse anche sulle montagne bresciane. 

I fiocchi bianchi erano molto attesi, in una stagione calda e secca che finora sta portando non poche preoccupazioni per la tenuta delle riserve idriche, ma anche per le attività sciistiche, in settimane dominate dall'alta pressione. 

Nella notte si è verificata un'estensione delle precipitazioni a gran parte della regione, generalmente di debole intensità, molto debole sui settori della pianura orientale. 

La quota neve è gradualmente scesa su Alpi e Prealpi generalmente oltre i 900/1000 metri.

Nelle prossime ore il flusso in quota molto umido da sud si intensificherà ulteriormente, portando maggiori precipitazioni in particolar modo sui settori alpini, prealpini e della Pianura occidentale.

Dalla tarda serata di oggi si assisterà però a un'attenuazione di piogge e nevicate a partire da ovest. Nella notte ancora precipitazioni diffuse sui settori centro-orientali generalmente di debole intensità o, al più, moderate sul Bresciano. 

Per domani mattina è prevista la fine delle precipitazioni. Resta l’allerta per rischio neve a criticità moderata emanata dalla Protezione Civile nelle seguenti zone: Alpi orientali - Alta Valtellina (provincia di Sondrio), Alpi occidentali - Valtellina e Valchiavenna (provincia di Sondrio), Prealpi occidentali (province di Como, Lecco, Varese), Prealpi centrali (provincia di Bergamo), Prealpi orientali (provincia di Brescia).