Mille Miglia The Night: la festa esplode in centro

Una festa sospesa tra il prima e il dopo. Tra la partenza delle vecchie signore, gli anni portati con eleganza e con immutata voglia di stupire e il loro arrivo, atteso per oggi nelle prime ore del pomeriggio. Arrivano, dopo aver attraversato bellissimi borghi ed aver zittito i loro rombanti motori nel cuore della città eterna, per riprendere «fiato» e lustro, prima del ritorno.

Sospesa, la notte bianca della Mille Miglia. Perché sì, si è trattato di una festa, ma senza le festeggiate e, per questo, attraversata da una certa velata malinconia che non le ha, comunque, tolto fascino, ma non le ha nemmeno dato eccessivo smalto. Il legame tra la città e la corsa, nell’anno del suo novantesimo compleanno, si è andato rinsaldando, e riscaldando proprio come accade ai motori, con il trascorrere delle ore, per giungere al culmine con lo spettacolo pirotecnico che a mezzanotte ha acceso il Castello e, con esso, la città ai suoi piedi.

Fino all’ultimo, le persone sono rimaste incerte se riversarsi in centro e seguire il filo degli eventi promossi per la «notte», poi, il cielo si è aperto e le automobili hanno iniziato ad incolonnarsi, certe che per loro prima o poi un posto nel parcheggio di piazza Vittoria si sarebbe liberato. Molti, saggiamente, anziché girare e rigirare tra ring e controring in cerca di fortuna, hanno scelto di lasciare l’automobile in periferia ed usare la metropolitana, che ha lavorato a pieno ritmo fino alle due di notte, con vagoni sempre molto affollati.

Per la «notte bianca», in realtà, il centro - con i suoi palazzi elegantemente illuminati dal Rosso Mille Miglia - ha iniziato a riempirsi dopo le dieci, quando gruppi compatti e vocianti di ragazzi si sono diretti con passo veloce verso piazza Loggia per il concerto di Samuele Bersani.

Non che prima fosse deserto, certamente no. Ma l’onda delle persone era maggiormente incerta, quasi che stesse ancora decidendo cosa valesse la pena seguire. Così, lo spostamento è stato costante: da piazza Paolo VI dove alle 21,30 si sono esibiti i Kataklò, preceduti sul palco da una serie di performance di danza e musica, alla Pallata dove la dolce melodia della musica country di Neil Young ha avuto eccellenti interpreti. 

La «notte» è stata preceduta da una lunga serata di offerte culturali, con i Musei della città che hanno accolto un discreto numero di visitatori, molti gradevolmente sorpresi dal felice connubio tra le statue dell’artista contemporaneo Mimmo Paladino e le storiche pietre del Capitolium. Aperta fino a tardi anche la mostra «Da Hayez a Boldini» a palazzo Martinengo, in una delle sue ultime occasioni per «mostrarsi», perché l’11 giugno chiuderà i battenti.

Poi, spettacolo e musica. Tanta musica. L’ouverture con la parata della Banda giovanile dell’Associazione Filarmonica Capitanio diretta dal maestro Marina Maccabiani, simbolo della città come la mitica corsa festeggiata. A seguire, una cascata di note, in ogni angolo del centro storico. Sul corso, davanti al Teatro Grande, anche l’esotica musica folkloristica andina.

Dalla parte opposta, in una piazza Arnaldo affollata di giovanissimi fin dalle prime ore della sera, per «Live Music-Andrea Casta Guest Star», sul palco si sono susseguiti i migliori dj di città e provincia, tra i quali quelli di Radiobresciasette. Le note del violino di Andrea Casta hanno riempito la piazza fino ad uscirne per raggiungere anche le case più lontane abbarbicate sui Ronchi.