L’orologio del metrò? Viaggia in ritardo

Un anno fa la presentazione del vincitore di Too Icon, ma il progetto è arenato
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Ogni tanto qualcuno glielo chiede ancora a Giancarlo Alci: «Ma il tuo orologio?». Lui, venticinquenne studente e designer agli inizi, non sa che dire e aspetta che si muova qualcosa. Anche se tutto sembra completamente fermo.

Nell’ottobre 2012 il suo progetto ha vinto il concorso Too Icon, organizzato pochi mesi prima da Brescia Infrastrutture e Brescia Mobilità per trovare l’orologio da collocare nelle stazioni del metrò. Potevano partecipare gli iscritti a Università di Brescia (in particolare Ingegneria), Machina, Accademia Santa Giulia e Laba. E proprio dalla Laba arrivava Alci: ha ricevuto i 5mila euro in palio ed ha visto, il 14 marzo 2013, un prototipo del suo progetto messo in mostra in una serata organizzata nel deposito del metrobus. Da un anno a questa parte tutto si è inceppato. Secondo quanto previsto dal concorso, gli orologi avrebbero dovuto essere prodotti dalla bresciana Too Late, partner dell’iniziativa.

L’azienda, diventata famosa per gli orologi da polso in silicone colorato, spiega che ci sono stati problemi in merito alla collocazione dei segnatempo ideati da Alci. Inizialmente era previsto che stessero all’interno delle stazioni, in seguito al concorso è emerso invece che erano previsti all’esterno, poi non s’è capito più bene quale fosse la loro destinazione e il discorso si è interrotto.

Dalla Too Late si dicono anche a disposizione di Brescia Infrastrutture per decidere il da farsi. Il problema è che ora la controllata della Loggia è acefala, l’amministratore delegato Alessandro Triboldi si è dimesso, e la questione degli orologi non sembra proprio prioritaria. Il progetto è in sostanza caduto nel dimenticatoio: Giancarlo Alci ci spera ancora, i passeggeri non si accorgono della differenza e un’iniziativa lanciata con un certo clamore è ferma. È accaduto anche con questioni più sostanziali (dove sono i tornelli elettronici all’ingresso delle stazioni?). E intanto il tempo passa, con o senza orologi.

Emanuele Galesi

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