Il mondo nell’obbiettivo di Franco Solina

Cinquant’anni di viaggi raccontati attraverso l’occhio curioso di un grande alpinista
AA

Cinquant’anni di viaggi, raccontati attraverso l’occhio attento e curioso di un appassionato alpinista, fotografo e giornalista. Da domani con il Giornale di Brescia, a 14,90 euro più il prezzo del quotidiano, sarà possibile acquistare «Il mondo di Franco Solina», un’occasione unica per essere magicamente trasportati su alcune delle più suggestive vette del mondo.

Solina rappresenta una vera e propria autorità quando si parla di montagna, a Brescia e non solo: nato nel 1932 e originario di Mompiano, ha immortalato con i suoi scatti paesaggi che spaziano dall’Adamello ai ghiacci della Groenlandia, dalle vette delle Ande a quelle dell’Himalaya.

Le immagini di Solina trasudano amore e passione: non va però trascurato il suo indiscutibile talento fotografico, uno sguardo non solo sulle sue imprese in giro per il mondo, ma anche un’abilità unica nel catturare momenti, scorci e particolari che consentono anche al lettore più sedentario e meno avventuroso, di rivivere emozioni e suggestioni.

La prima spedizione in Patagonia nel 1965, Solina si porta appresso una Voigtlander regalata da alcuni amici e un sacchetto di rullini: da allora i suoi viaggi non sono più gli stessi, grazie anche all’amicizia con alcuni fotografi bresciani come Eros Fiammetti e Pietro Vistali, l’obiettivo diventerà un compagno inseparabile, fido testimone di esperienze e avventure.

Le immagini del volume sono state accuratamente selezionate da Claudio Ceni, presidente del Cinefotoclub Brescia-Museo nazionale della fotografia, di cui Solina è socio onorario, e da Carlo Fasser, presidente della sezione bresciana del Club alpino italiano.

La storia di Solina, e la sua fotografia, è nata interamente intorno al Giornale di Brescia: le prime immagini dell’alpinista risalgono infatti al 1966, pubblicate grazie alle «insistenze» di Piero Vistali, tipografo proprio per il nostro quotidiano, e Franco Maestrini, direttore della tipografia da poco installata in via Saffi e sostenitore di Solina, con l’amministratore dell’Editoriale Bresciana di allora, l’avvocato Silvio Pelizzari, e con il direttore Vincenzo Cecchini. Una storia da riproporre.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia