Bonino: «Il problema non sono gli immigrati, ma i clandestini»

Emma Bonino a Brescia è intervenuta alla 69esima Assemblea Generale di Confartigianato
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«Sta prendendo piede un tasso di aggressività, persino preventiva, che mi spaventa molto e credo che questo clima non ci porti da nessuna parte. Dobbiamo un po’ ragionare invece di far parlare solo la pancia. Credo che questo sia il compito di una leadership politica che sarà pure impopolare, ma il nostro compito è quello di ragionare e far ragionare».

Sono alcune delle dichiarazioni di Emma Bonino già componente della Commissione Europea, Ministro del Commercio Estero e degli Esteri, intervenuta oggi alla 69esima Assemblea Generale di Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale che si è tenuta alle 18 nella sede di Confartigianato di via Orzinuovi. Il titolo era «Sessant'anni di Unione Europea: una scommessa per il futuro».

Ricco e d'eccezione il parterre degli ospiti che sono intervenuti: dopo la relazione del presidente Eugenio Massetti e i saluti del prefetto Annunziato Vardè e del sindaco Emilio Del Bono, a tener banco sono state le parole proprio della Bonino, intervistata dal direttore del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini. Le conclusioni del segretario generale di Confartigianato Sergio Fumagalli.

«I 7 milioni di immigrati regolari lavorano e pagano le tasse e non rappresentano alcun problema per noi. - ha aggiunto ancora la Bonino -. Il problema sono piuttosto i 500mila clandestini, che lavorano in nero e sono contigui ad un dato di criminalità. Proprio per questo credo che una politica di integrazione seria aiuti la sicurezza e aiuti anche la convivenza tra i cittadini. E’ un problema complesso e non c’è una soluzione miracolosa, ma non si possono neanche promettere falsità irrealizzabili. Credo che quelli che lavorano in nero badano legalizzati con contributi alle aziende e poi, ci metteremo molto tempo, ma dovremo anche occuparci della Libia e del Sael».

 

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