Beccati dal vigilante, presi dalla Stradale: 4 ladri in manette

Duro colpo inferto a una banda di giovani dediti ai furti in distributori e aree di servizio
Polizia stradale
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Un duro colpo è stato inferto venerdì ad una banda di giovani cittadini albanesi dediti ai furti in distributori e aree di servizio da parte della Polizia stradale di Chiari. Quattro uomini sono stati arrestati poco dopo aver tentato un furto in una stazione di servizio lungo la Tangenziale Sud di Brescia (in direzione Milano), in territorio di Roncadelle.

Nella notte tra giovedì e venerdì due malviventi stavano infatti tentando di fare irruzione nei locali dove sono collocate le slot machine, oltre che la cassa e i tabacchi, quando all’improvviso è arrivato sul posto per un controllo il vigilante del Corpo Vigili dell’Ordine di Brescia, il quale ha subito comunicato il tentativo di furto via telefono alle forze dell’ordine. A questo punto, vista la presenza dell’uomo, i due ladri si sono dati alla fuga prima di riuscire ad entrare nella stazione di servizio, scappando nella vicina campagna dove ad attenderli c’era un’auto con a bordo gli altri due complici.

Con un pizzico di presunzione e non poca ingenuità il conducente dell’utilitaria, una vecchia Fiat Punto, dalla campagna si è riportato sulla tangenziale, dove però a quell’ora non circolavano molte vetture e a breve distanza si è imbattuto in una pattuglia della Polizia stradale di Chiari. Gli agenti hanno fermato l’auto perché sospetta, prima ancora che venisse loro comunicato che si trattava proprio dei ladri in fuga.

Una volta scoperti, i quattro albanesi sono stati fatti scendere dalla Punto, il cui abitacolo è stato perquisito e trovato pieno di strumenti atti allo scasso come tenaglie e altri ferri, oltre che un passamontagna artigianale. Infine, i giubbotti che indossavano i due visti in precedenza combaciavano con la descrizione del vigilante e con le immagini della videosorveglianza dell’esercizio commerciale.

I quattro - due dei quali irregolari sul territorio italiano - sono finiti in manette. Durante il processo per direttissima per i malviventi è stata applicata una misura cautelare consistente nell’obbligo di firma in caserma, in attesa che venga celebrato il processo vero e proprio. È inoltre probabile che i due clandestini vengano espulsi e rimpatriati nel Paese d’origine.

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