Aiuti dopo il terremoto, evitare sprechi e raccolte fai da te

La Protezione civile invita a evitare raccolte di cibo o vestiti in attesa di indicazioni sulle necessità delle persone terremotate
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«Non ci sono indicazioni, né dalla Regione Lombardia, né dal dipartimento nazionale, sulle necessità delle persone colpite dal terremoto. Il consiglio in questo momento è di evitare sprechi».

Niente raccolte fai da te, dunque, in attesa di capire cosa serve davvero nelle zone colpite dal sisma. Lo dice la Protezione civile: in queste ore si stanno moltiplicando le iniziative di raccolta di cibo o vestiti, ma senza un coordinamento si rischia di sprecare risorse. 

Lo stesso vale per chi vorrebbe andare nelle zone terremotate per aiutare. Sul posto c'è bisogno di persone formate e inserite all’interno di organizzazioni che lavorano per il soccorso durante le situazioni di emergenza.

Gli «angeli del fango», com’erano stati definiti i molti volontari arrivati dopo le alluvioni avvenute in Italia negli anni passati, non servono in questa situazione. Il rischio per chi parte è di essere rimandato indietro, com’è già accaduto nelle scorse ore.

La stessa Protezione civile di Brescia, allertata dopo il sisma, è in attesa di istruzioni da parte di chi sta gestendo la macchina dei soccorsi tra Lazio e Marche. Sia per quanto riguarda le persone da inviare, sia, come già spiegato, in tema di vestiti e alimenti. 

L'unico supporto richiesto e attivato è quello della raccolta fondi attraverso l’sms solidale al numero unico 45500, ha fatto sapere l'assessore alla Protezione civile della Lombardia, Simona Bordonali.

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