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Un’Alfa Romeo tutta nuova!!! Peccato che nel radiatore ci sia finito l’olio del motore…

AA

“Un affare. Motore rifatto e poca strada sulle spalle. Forse giusto 40mila chilometri. Nulla per un’Alfa Romeo anni Settanta”.
Tanto  che all’esortazione dell’amico l’affare effettivamente non viene lasciato cadere. Un’occhiata sommaria e veloce al motore, poi l’entusiasmo che cresce e la somma che passa di mano davanti all’addetto dell’agenzia.
Passaggio fatto, affare concluso. Da entrambe le parti. E con reciproca soddisfazione.

Una volta portato a casa l’affare le prime manutenzioni. I pochi ritocchi che ogni appassionato è incapace di non fare non appena si accarezza con mano il neoacquisto.
“Il motore borbotta. E’ scarburato…”.
Lo facciamo girare bello tondo e stabile.

Sapienti e pochi interventi con il cacciavite ed il vecchio 1300 bialbero gira come un ragazzino. Bello, pieno e perché no, anche stabile nel vecchio cofano.
Esteticamente l’auto poi non sembra messa male.

Qualche bottarella qua e la. Cose veniali per una quarantenne.
Qualche segno del tempo sulla vernice un po’ troppo metallizzata per essere originale. Qualche rigonfiamento di ruggine nei punti più critici evidentemente da grattare via e da ritoccare.
Ma le sorprese sono ancora tutte da venire.

Non abbiamo ancora stemperato l’entusiasmo nella consapevolezza di cosa si dovrà fare per mettere in strada la vecchia Giulia che l’occhio cade  sul tappo del radiatore.
“Oh, diavolo, non è origimale…mmmmmm” in un attimo lo leviamo e sorpresa: il bocchettone non mostra nemmeno un filo di ossidazione.
Sarà perché è di ottone? Va da sé di chiedersi…
In realtà l’assenza di ossidazione è dovuta al fatto che nell’acqua… è penetrato tutto l’olio del motore che poi è stato sapientemente rabboccato.
Già, direte… un vero disastro.
Ora la sensazione di aver fatto un affare è assolutamente scemata.
Dovremo svuotare l’impianto, pulirlo con un aggressivo chimico e valutare i danni reali. Cosa ha fatto uscire l’olio e quale riparazione dovrà essere eseguita.
E’ l’incognita  che si cela dietro ogni acquisto di auto storiche.
Vale sempre (e si rilancia) la regola: controllare sempre tutto bene, valutare con calma e temperanza. Controllare ogni aspetto possibile immaginabile della meccanica e della carrozzeria.
Premesso che anche così non sarà sufficiente, buona parte della coscienza può dormire sonni tranquilli. Poi, del resto, alla passione si sa, non si può resistere. O meglio: è possibile resistere a tutto tranne che alle tentazioni.... ça va sans dire…

Roberto Manieri

r.manieri@giornaledibrescia.it
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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