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La doppia velocità del veicolo storico in Lombardia

La Regione Lombardia riporta la norma applicata come nel 2014, mentre il Tariffario del Bollo 2015 diffuso prevede un regime diverso.
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Se è vero che ogni fase di passaggio comporta qualche accomodamento con situazioni sulle quali si deve necessariamente prendere qualche misura, è un fatto che in queste ore c'è molta confusione nel regime del bollo dei veicoli ultraventennali tra gli uffici della Regione Lombardia. I fatti si riferiscono al regime del bollo per i veicoli con più di 20 anni e meno di trenta.

Nei giorni scorsi l'assessorato ai Tributi aveva confermato come la norma regionale non cambiasse rispetto a quanto disposto dalla Legge di Stabilità Economica 2015 del governo Renzi.

Non a caso il sito internet regionale riporta le indicazioni relative al bollo dei veicoli ventennali come lo scorso anno (vedi QUI). Il problema è stato la diffusione del TARIFFARIO REGIONALE 2015 (vedi QUI) che è avvenuta venerdì, dove si legge come il regime della Regione sul bollo in realtà cambia sensibilmente rispetto a quanto illustrato dall'Assessorato e alla legge applicata sino al 2014.

Il tariffario inserisce infatti l'esenzione TOTALE del bollo per i veicoli con più di 20 anni ISCRITTI ai registri storici (Asi, Fmi, Storico Alfa Romeo, Fiat e Lancia ex art. 60 Cds) ovvero i mezzi certificati quali storici siano auto piuttosto che moto, mentre per i veicoli ultratrentennali la Regione nel tariffario introduce una tassa di circolazione forfettaria (che si paga dunque solo se si circola) pari a 20 euro per le moto e 30 per le automobili.

Di conseguenza i veicoli con più di 20 anni, ma non storici (ovvero NON CERTIFICATI e quindi non iscritti ad un registro ex art. 60 Cds) sono tenuti a pagare il bollo per intero.

Ieri abbiamo quindi chiamato in Regione segnalando la discrepanza e sottolineando come potesse essere cambiata la norma regionale in assenza di un atto dispositivo preciso.

Non abbiamo ottenuto risposte se non una richiesta di attendere tutti gli approfondimenti del caso tra uffici e competenza per capire se l'errore è nel pdf del "Tariffario regionale 2015", nel sito o nel testo distribuito dall'Assessorato ai Tributi agli uffici. In questa direzione sono almeno due i gruppi politici che ieri si sono attivati per avere chiarimenti di servizio.

Si tratta di una precisazione non secondaria che dimostra la difficoltà interpretativa di una norma che rischia di collidere con disposizione di carattere tributario per gli enti e sui quali si sta consumando la consultazione tra Regioni e Corte dei Conti.

Mentre resta confermata la disponibilità della Regione Lombardia a mantenere una tutela specifica per i veicoli storici - siano essi ultraventennali o ultratrentennali - il differenziale è dato dal possedere un'iscrizione ai registri o meno.

In altre parole: dal tariffario emerge che la Regione Lombardia tutela tutti i veicoli storici purché effettivamente certificati come tali da Asi, Fmi e registri annessi. Una linea che era emersa anche nei contatti tra Regione, Asi e Fmi.

Una linea di demarcazione su cui non possiamo che essere d'accordo, per certi aspetti, anche se in questa fase ci sfugge il procedimento con cui possa esser stata cambiata la norma del 2014.

Aspettiamo dunque dalla Regione un'interpretazione autentica e invitiamo tutti gli appassionati a verificare le evoluzioni della materia in prima persona.

Roberto Manieri

r.manieri@giornaledibrescia.it

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