Bassa

Terrorismo, «pronti ad abbattere un aereo e uccidere militari»

I due arrestati a Manerbio puntavano a colpire l'aerobase di Ghedi: uccidendo militari e abbattendo un aereo
Tornado in piazzola a Ghedi
Tornado in piazzola a Ghedi
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In un'intercettazione del 21 giugno scorso il tunisino Lassaad Briki, parlando con il pakistano Muhammad Waqas, esprimeva in modo sempre più preoccupante la sua «forte determinazione a porre in essere azioni terroristiche» in Italia con un «interesse ossessivo» per la base militare di Ghedi, obiettivo individuato a livello bresciano assieme alla stazione ferroviaria, accanto a quelli di Roma e Milano. Lo scrive il gip di Milano Meyer nell'ordinanza dalla quale emerge anche che il tunisino faceva ricerche on line con «focus» soprattutto sulle «tecniche per l'abbattimento di un aereo».

Non solo. Lo stesso pakistano, prima di partire per la Siria, voleva «ammazzare due o tre carabinieri» dell'aerobase del Sesto Stormo. E' quanto emerge da un'altra intercettazione agli atti nella quale il tunisino Lassaad Briki dimostrerebbe appoggio dicendo «c'è una base militare qua». Secondo il gip, infatti, i due avrebbero individuato «nei carabinieri e negli americani di stanza a Ghedi i possibili obiettivi» e Briki si stava interessando «al reperimento di armi, in particolare kalashnikov».

 

 

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