Bassa

Quella telefonata: «Avrei dovuto ammazzarla prima»

E' accusata di aver dato fuoco alla suocera a Orzinuovi nel 2013. Sul suo conto una telefonata: «Avrei dovuto ammazzarla prima»
"AVREI DOVUTO AMMAZZARLA PRIMA". LA FRASE CHE INCHIODA LA NUORA A PROCESSO
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La telefonata è agli atti: «Avrei dovuto ammazzarla prima» dice rispondendo alla domanda della sorella: «Cosa avresti potuto fare?». Ma lei che al telefono pronunciò la frase incriminata, non ci sta: «Volevo dire che era meglio se si fosse ammazzata prima».

Si è difesa così oggi in aula Asinhe Vrapi, albanese di nascita, accusata di aver ucciso la suocera Nurje Prezja, morta avvolta dalle fiamme sul balcone di un appartamento a Orzinuovi il 1° novembre 2013.

L’accusa ha chiesto 18 anni di carcere in abbreviato e considera la trascrizione della telefonata fatta dall’imputata alla sorella la prova regina dell’intero processo. Parole, pronunciate in un dialetto albanese, nel corso di una lunga telefonata: più di mezz’ora dove la donna racconta anche di essere sotto choc - e come lei le figlie - per aver visto la suocera darsi fuoco.

Queste considerazioni sono in contrasto però con la farse «avrei dovuto ammazzarla prima». Il difensore della donna, l’avvocato Stefano Paloschi, ha portato all’attenzione dei giudici le analisi effettuate sulla bottiglia del liquido infiammabile trovata in casa e sull’accendino che sarebbe stato usato per dare fuoco all’anziana vittima: sui due oggetti non ci sono tracce dell’imputata. E nemmeno sui suoi vestiti. Sostiene la difesa. La sentenza è attesa il prossimo 15 aprile.

 

 

 

 

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