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Morto tra le fiamme: tanti gli interrogativi

Finora nessun elemento che faccia chiarezza sugli ultimi minuti di vita di Franco Pinna, l'uomo trovato senza vita nella pizzeria in fiamme
Vigili del fuoco al lavoro per spegnere l'incendio a Manerbio
Vigili del fuoco al lavoro per spegnere l'incendio a Manerbio
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Un'indagine a 360 gradi. E perizie tecniche richieste dalla Procura della Repubblica. Sono queste le strade attraverso le quali si sta cercando di fare chiarezza sulla morte di Franco Pinna, 57enne cagliaritano d’origine ma bresciano d’adozione trovato morto all’alba in quel che restava della pizzeria Quadrifoglio di via San Faustino a Manerbio.

Dai primi accertamenti condotti dai carabinieri e dai tecnici dei Vigili del fuoco infatti non sarebbero emersi elementi certi che permettano di escludere una o l’altra ipotesi.

Stando a quanto ricostruito dai militari da qualche mese il titolare della pizzeria permetteva a Pinna, senzatetto che si arrangiava tra elemosine e qualche lavoretto in paese, di pranzare nella cucina del locale e di dormirci. Esattamente come lunedì sera quando il ristorante era chiuso. Attorno alle ventidue si è scatenato l’incendio, alcune persone sono state viste allontanarsi. Solo al mattino, quando le fiamme sono state completamente domate, è stato rinvenuto il cadavere.

Numerosi gli interrogativi che aspettano una risposta: come è morto Pinna? Era solo all’interno della pizzeria? Come si è innescato l’incendio e come si è propagato? Domande che attendono chiarimenti, prima di tutto dall’autopsia che sarà eseguita nelle prossime ore all’istituto di medicina legale dell’Ospedale Civile.  

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