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Con i restauri la chiesa «torna» al 1902

Gli affreschi nella chiesetta del cimitero di Pralboino si stavano staccando: fondamentale l'intervento di Fondazione Cariplo
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È stata in questi giorni restituita al culto e alle preghiere la chiesetta del cimitero di Pralboino. Per alcuni tempi è rimasta interdetta al pubblico per i lavori di manutenzione e ripristino delle opere d’arte affidati alla Cremona restauri. L’esigenza di rivedere l’apparato pittorico del luogo è stata dettata dalle cadute, dai distacchi, e dai fenomeni di polverizzazione degli intonaci e delle finiture del colore Un recupero possibile, spiega il sindaco Franco Spoti, «grazie all’azione Pralboino nel Millenario - conservazione del patrimonio Ottocentesco, che nel 2015 ha ottenuto il finanziamento da parte di Fondazione Cariplo nell’ambito del bando Buone Prassi di conservazione del Patrimonio. Anche la tela di Pietro Morelli - ha aggiunto il sindaco - posta come pala nella chiesetta, è stata restaurata con il generoso contributo della signora Franca Morelli». In pratica ora l’interno del tempietto è tornato agli antichi splendori del 1902, all’indomani della costruzione della fabbrica cimiteriale opera dell’architetto Luigi Tombola che l’aveva concepita con un’unica aula quadrata con presbiterio rettangolare contenente l’altare. La chiesa è stata oggetto di restauri anche tra il 1919 e il 1920 e nel 1960.

Un ultimo intervento di rifacimento degli intonaci è stato invece eseguito nel corso degli ultimi decenni, fino all’attuale restauro eseguito con malte a base di calce e con colori silicati. Obiettivo dei lavori la conservazione delle finiture originali del progetto del 1902 e il rimedio di alcuni interventi invasivi realizzati con materiali cementizi.

Non è stato possibile tuttavia rimettere in luce la configurazione decorativa del 1902 a causa dei materiali soprammessi nel corso del Novecento.

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