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Al parco Le Vele è l'ora dei periti: perché la torre è crollata?

Concluse in mattinata le verifiche dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri procedono per rovina di edifici
ALLE VELE DOPO IL CROLLO
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Sedici attrazioni e dieci piscine, il parco è aperto. Ma una sua piccola parte è chiuso al pubblico. Lì, a sinistra dell’ingresso, a pochi metri dall’acqua e da uno scivolo, resta il cumulo di macerie. Questo è diventato l’edificio che ospitava il bar Corte della velina, uno dei 5 del parco, e le suite date in affitto. Per miracolo, si dice oggi, in quel momento chiuso l’uno, gli altri vuoti. «Molto fortunatamente, visto il numero di persone che occupano l’area in questi giorni, non ci sono stati feriti e dai filmati che abbiamo potuto visionare in direzione abbiamo capito che è stato un colpo di fortuna. Qui a pochi metri dal crollo c’erano tante persone» ha detto Fulvio Zanetti della direzione regionale dei Vigili del fuoco.

I lavori per la messa in sicurezza dei vigili del fuoco sono continuati fino alle 7 e mezza di questa mattina; la ricerca di eventuali persone rimaste sotto le macerie, anche con l’aiuto di unità cinofile, è terminata con esito negativo attorno alla mezzanotte.

L’area del crollo è sotto sequestro; è stato aperto un fascicolo per rovina di edifici come prevede l'articolo 676 del codice penale.

Nei prossimi giorni cominceranno i sopralluoghi dei tecnici. C’è da capire cosa abbia provocato il cedimento strutturale. Del tutto inaspettato: l’edificio è stato uno degli ultimi ad essere costruito nel parco, una decina di anni fa.  

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