Nuova ciclabile davanti ai cancelli: residenti infuriati

Se la prendono col Comune di Nave: «Rischiamo di fare male ai ciclisti, non siamo stati ascoltati»
In via Borano a Nave i cancelli si affacciano sulla nuova pista - © www.giornaledibrescia.it
In via Borano a Nave i cancelli si affacciano sulla nuova pista - © www.giornaledibrescia.it
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I cancelli delle abitazioni si affacciano direttamente sulla pista ciclabile e alcuni residenti sono sul piede di guerra. Succede in via Borano, traversa seconda, dove il Comune di Nave nelle scorse settimane ha iniziato dei lavori che prevedono, oltre alla realizzazione di una ciclabile, anche l’aggiunta di nuovi posti auto regolari per frenare il fenomeno dei posteggi selvaggi e di un marciapiede.

«Siamo preoccupati perché, su questa ciclabile realizzata appena fuori dai nostri passi carrai, c’è il serio pericolo che uscendo in macchina, data anche la scarsa visibilità, in qualsiasi momento potremmo fare del male a un ciclista di passaggio», spiegano i residenti. Il progetto è stato illustrato agli abitanti della zona prima dell’inizio dell’intervento con una assemblea in municipio: «In quell’occasione abbiamo provato a far presenti le nostre preoccupazioni, anche perché non siamo contrari all’intervento in sé o alla lodevole iniziativa di costruire una ciclabile, ma avremmo voluto che gli amministratori ci ascoltassero e ci venissero incontro, magari convertendo la ciclabile a marciapiede e realizzandola a lato sulla carreggiata».

La replica dell’assessore Carlo Ramazzini è secca ma lascia anche spazio al dialogo: «Porteremo a termine l’operazione, anche perché fa parte di un piano più ampio di mobilità dolce ed è stata finanziata con 100.000 euro arrivati a Nave da Roma tramite il Decreto per la messa in sicurezza di strade, scuole ed edifici pubblici, ma cercheremo di trovare una soluzione che possa far stare più tranquilli i residenti». Tra gli abitanti della zona c’è chi ha cercato di correre ai ripari rivolgendosi alla propria assicurazione per capire come tutelarsi, «ma alla fine è risultato che pagherei una cifra spropositata per l’inserimento della clausola, quindi ho lasciato perdere».

Gli animi, insomma, sono tutt’altro che tranquilli e c’è persino chi non esclude la possibilità di affrontare la questione in tribunale. «Quando c’è di mezzo la sicurezza delle persone pensiamo che il Comune dovrebbe coinvolgere i cittadini e confrontarsi con chi abita in una determinata zona prima di prendere decisioni».

 

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