Medico di guardia faccia a faccia col ladro: è il secondo caso

È accaduto nelle notti scorse a Sarezzo, in marzo a Ghedi un episodio fotocopia
I medici non sono l’obiettivo, ma sono coinvolti in tentativi di furto o effrazioni rivolti ad altro - Foto © www.giornaledibrescia.it
I medici non sono l’obiettivo, ma sono coinvolti in tentativi di furto o effrazioni rivolti ad altro - Foto © www.giornaledibrescia.it
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I medici non sono l’obiettivo. È bene chiarirlo subito. Ma si trovano loro malgrado coinvolti in tentativi di furti ed effrazioni rivolti ad altro. Essere svegliati nel cuore della notte da un balordo che forza la porta dello studio in cui stai visitando o riposando però è un’esperienza che nessuno si augura di dover vivere, a maggior ragione se il medico in questione è una giovane donna del servizio di continuità Guardia Medica.

L’episodio più recente, e per fortuna senza conseguenze se non un grande spavento, è accaduto ad una dottoressa di circa 35 anni nella notte tra sabato e domenica nella postazione di Guardia medica di Sarezzo. L’ambulatorio si trova infatti nello stesso stabile in cui hanno sede anche gli uffici dell’Inps e in cui evidentemente il balordo entrato in azione attorno alle 4 sperava di trovare una cassa. Terminate le visite la dottoressa si era addormentata in una delle stanze allestite mentre un’altra collega si trovava nell’altra stanza. All’improvviso ha sentito armeggiare con il portone di ingresso e si è alzata per capire cosa stesse accadendo. Avvicinandosi alla porta ha visto oltre il vetro un ragazzo che cercava di scassinare la serratura.

Terrorizzata la giovane donna ha urlato, svegliando anche la collega immediatamente accorsa in suo soccorso ma facendo anche fuggire il ladro. La pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Gardone Valtrompia intervenuta poco dopo ha riscontrato il tentativo di effrazione, fortunatamente sfumato, e pattugliato la zona senza individuare però il balordo in fuga.

Solo lo scorso marzo un episodio analogo era accaduto ad una dottoressa di 39 anni che si trovava nella postazione di Guardia medica di Ghedi e che condivide lo stabile con altri ambulatori. In quel caso il malvivente, poi identificato come un senzatetto della zona, era riuscito ad introdursi nei locali e la donna, rientrando in ambulatorio, aveva trovato l’intruso che frugava negli armadi. Con invidiabile freddezza la dottoressa aveva chiesto all’uomo cosa volesse e quello, urlando cose incomprensibili, era fuggito da un terrazzo.

Sulle vicende si registra la presa di posizione dell’Umi, l’unione medici italiani: «Da tempo chiediamo maggiore sicurezza - spiega Franchino Martire - questo ultimo episodio deve essere analizzato con attenzione per capire come intervenire sullo stabile in questione».

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